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ROMA - La sperimentazione partira' nella notte tra venerdi' e sabato della prossima settimana: medici e infermieri, in un'apposita unita' mobile su strada in uno dei tanti posti di blocco organizzati dalle forze dell'ordine nel week end (sara' comunque al Nord), potranno effettuare test tossicologici e clinici per scoprire se il guidatore fermato ha fatto uso di droghe. Il ritiro della patente e' assicurato se l'esito e' positivo. L'iniziativa si affianca all'altra novita' prevista per l'autunno, cioe' l'iniziativa sperimentale a Foggia, Verona, Cagliari e Perugia che rendera' obbligatorio il test anti-droga per chi chiede il patentino o la patente, e al protocollo, inviato a fine luglio alla conferenza Stato-Regioni, che dichiara legge i test obbligatori per tutti i lavoratori a rischio, come ad esempio gli autisti di pullman e piloti di aereo. Una novita', quella dei test su strada, a cui si pensa da tempo - e gia' sperimentata in alcuni territori - ma che ha trovato una accelerazione dopo la tragedia di Anzio (Roma) dove un giovane che guidava sotto l'effetto di cocaina ha ucciso in un incidente stradale una donna incinta. 'Tragedie evitabili se si doteranno le forze dell'ordine di migliori metodi per poter accertare immediatamente oltre alla presenza di alcol, anche la presenza di droghe nei guidatori. Allo stato attuale, infatti, le forze dell'ordine possono accertare direttamente sulla strada solo la presenza di alcol, attraverso l'uso di alcolimetri omologati, ma non e' possibile altrettanto facilmente determinare sul posto se un guidatore, magari risultato negativo all'alcol (come quello della disgrazia di Anzio), abbia assunto droghe. Per fare questo, attualmente la polizia dovrebbe trasportare il guidatore in ospedale, con difficolta' logistiche e spreco di tempo. Sulla scia della necessita' di trovare, dunque, soluzioni immediate per affrontare e risolvere efficacemente questo problema', si e' deciso di dare il via a una nuova forma di collaborazione tra forse dell'ordine e operatori sanitari delle Asl (in particolare dei Dipartimenti delle Dipendenze). L'intervento prevede l'utilizzo di unita' mobili sanitarie, specie di piccoli ospedali da campo forniti di laboratori e ambulatori, e di postazioni territoriali - all'interno dei Dipartimenti territoriali - attivate in particolare durante le notti del fine settimana, allo scopo di poter eseguire immediatamente e vicino ai posti di blocco, tramite personale medico e infermieristico, gli accertamenti necessari. Condividi