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PERUGIA - Il presidente della Confcommercio dell' Umbria, Luciano Ioni, replica alle dichiarazioni di ieri dell'assessore regionale Giovannetti definendole ''offensive'' per le imprese del commercio e sostiene che i commercianti non hanno la ''bacchetta magica'' per risolvere il problema del carovita ''che ha radici altrove''. Si riferisce a quella stessa bacchetta magica che all'epoca dell'introduzione dell'euto raddoppiava i prezzi nel giro di una notte? Ioni annuncia poi che la Confcommercio sta predisponendo un pacchetto di interventi per settembre sui quali intende coinvolgere anche la Regione e chiede al presidente della giunta Maria Rita Lorenzetti di inserire il problema del caro-vita nell'agenda del Tavolo generale del patto per lo sviluppo. Richiesta poco comprensibile, visto che le occasioni di incontro al riguardo, con la partecipazione anche delle parti sociali e dei sindacati, non sono certo mancate. Peccato che i n quelle circostanze non sia stata dimostrata altrettanta disponibilità. Ioni, che rivolge all’assessore regionale l’accusa di non mettersi al di sopra delle parti, dice anche che le sue parole “offendono e indignano tutto il mondo del commercio” e “confermano l'atteggiamento pregiudiziale ed ideologico tenuto dall'assessorato durante le riunioni del tavolo dei prezzi, che abbiamo piu' volte denunciato''. ''Il tema della diminuzione del potere d'acquisto delle famiglie e' il primo dei nostri pensieri" – assicura anche il presidente della Confcommercio umbra e, continua - “saremmo irresponsabili se non ci preoccupassero le conseguenze di questo stato di cose, se non altro perche' ha effetti pesanti sulle imprese” per poi sostenere che “in un momento difficilissimo per tutto il sistema economico, non sono le imprese del commercio ad avere la bacchetta magica per risolvere una situazione, che affonda radici ben piu' lontano nel tempo e nello spazio. Stupisce invece che, secondo l'assessore, non siano un problema le spese che le famiglie devono sostenere per gli affitti, i mutui, le bollette, la benzina, le tasse e le tariffe”. Certo che no, ma il prezzo della pasta aumentato del 30% solo nei primi 6 mesi del 2008, ed altrettanto dicasi per il latte ed altri alimenti di prima necessità, non aiutano certo a tirare avanti. Infine Ioni torna ad esporre le tesi che, possiamo riconoscerlo, contengono anche elementi di verità ma che, se non accompagnate da concrete dimostrazioni di buona volontà suonano solo come scusanri proposte per nascondere responsabilità proprie del mondo del commercio che sono a tutti evidenti. In concreto Ioni ripropone di “agire sui costi della pubblica amministrazione non fa comodo a chi e' oggi nel Governo regionale” e si dice sconcertato per il fatto “che colui che dovrebbe ispirare la politica economica regionale sia ancora convinto che i prezzi siano nella libera disponibilita' dei commercianti e che basti una loro decisione per abbassarli”, “mentre l'Istat continua a rilevare aumenti dei costi di produzione e di gestione, oltre che incrementi dei listini praticati dall'industria, maggiori degli aumenti dei prezzi al consumo”. Quindi conclude: “Per quel poco che si puo' fare con accordi regionali serve l'impegno di tutte le parti della filiera, che pero' non c'e' stato”. Condividi