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L'assessore regionale all'ambiente, Lamberto Bottini, ha scritto al ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, per chiedere un incontro urgente sulla situazione di emergenza del Lago Trasimeno. La stabilizzazione del livello del lago - secondo l'assessore - si potrà ottenere soltanto portandovi altra acqua delle dighe di Montedoglio e di quella di Casanova sul Chiascio. Ma intanto occorrono altre risorse (4 milioni di euro) per gli indispensabili interventi di manutenzione. "La carenza di precipitazioni che dall'agosto 2006 interessa l'intero territorio regionale, tanto da indurre il Presidente del Consiglio dei Ministri a dichiarare con decreto del 4 maggio 2007 lo stato di emergenza, sta avendo di nuovo forti ripercussioni sul lago Trasimeno - ha scritto Bottini - interrompendo il trend positivo del recupero del livello manifestatosi fino al 2005". "Stante la gravità della situazione" - afferma - c'è la necessità di reperire risorse per 4 milioni di euro per proseguire gli interventi di ripristino e manutenzione. Nella lettera al ministro l'assessore ricorda che la Regione Umbria considera "questione prioritaria" lo sviluppo e la tutela dell'area del Trasimeno e ha affrontato le ricorrenti emergenze determinate dal deficit idrico e i loro effetti sul sistema ambientale e socioeconomico dell'area del Trasimeno con il "Piano stralcio per il lago Trasimeno", elaborato insieme all'Autorità di bacino del fiume Tevere e approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 19 luglio 2002. Attualmente, scrive Bottini, "le azioni poste in essere con la precedente crisi idrica (2002-2003), pur fondamentali nel risolvere alcune situazioni strutturali del comprensorio del Trasimeno, non risultano risolutive ai fini del recupero e della stabilizzazione del livello idrometrico, prima causa dello stato di degrado. La stabilizzazione potrà essere raggiunta, nell'arco di alcuni anni, solo mediante maggiori adduzioni, in grado di determinare specifici e costanti apporti, capaci di sopperire ad eventuali carenze di precipitazioni, garantendo il recupero del livello idrometrico ed il suo mantenimento nel tempo''. Le maggiori adduzioni "potranno realizzarsi - ricorda l'assessore al ministro - mediante l'utilizzo, nel periodo invernale, delle acque di supero provenienti dalla diga di Montedoglio e, in prospettiva, di quelle provenienti dalla diga di Casanova sul fiume Chiascio, utilizzando la rete irrigua prevista in prossimità del bacino del Trasimeno, con la sola aggiunta di una galleria, in località San Savino, come indicato dallo studio di fattibilità commissionato al Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Perugia". Sempre sulla questione del Trasimeno, la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, ha definito ''quantomeno ingenerose'' rispetto all'impegno delle istituzioni umbre alcune dichiarazioni rilasciate in questi giorni agli organi di stampa, in particolare dal presidente dell'Urat (Unione ristoratori e albergatori del Trasimeno), Marcello Cresti, sulla situazione del lago. "In questi ultimi due anni le istituzioni locali e la Regione - ha detto la Presidente - si sono fatte carico da sole delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del lago, senza alcun contributo da parte dello Stato. E' quindi singolare che anziché sottolineare l'assenza di quest'ultimo - ha proseguito la Presidente - si attacchi la Regione Umbria che ha, al contrario, garantito un impegno diretto e una azione di coordinamento con le altre istituzioni. La Regione ha, infatti, impegnato fondi propri e ha lavorato al reperimento di ulteriori risorse finalizzate sia ad azioni di manutenzione continua del Trasimeno, sia ad interventi strutturali per mitigare gli effetti negativi di crisi idriche sempre più ricorrenti. Per queste ragioni - ha concluso la Lorenzetti - l'affermazione che il Trasimeno avrebbe ricevuto ben altre e miglioriattenzioni se localizzato in regioni diverse dall'Umbria appare del tutto ingiustificata e pretestuosa". Condividi