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di Eugenio Pierucci Numerose altre questioni sono state trattate dalla Presidente Lorenzetti nel corso della conferenza stampa di stamani, dal buon andamento occupazionale dell’Umbria che la colloca al primo posto nell’area centro-nord del Paese, poiché "diminuisce la disoccupazione e nel contempo crescono le persone che lavorano veramente" (anche se c’è il bubbone del precariato da affrontare), al piano infrastrutturale che sta andando avanti (il ministro Di Pietro si è impegnato, come ha fatto già per il tratto emiliano-romagnolo, a mettere intanto in sicurezza la parte umbra della E.45), le politiche industriali che hanno dato buoni frutti (anche da ciò deriva la nostra crescita occupazionale), la vicenda dell'Accademia di Belle Arti che ha avuto soluzione positiva grazie all'azione congiunta di Regione e Comune (non dei parlamentari) e alla disponibilità del sottosegretario Nando Dalla Chiesa, ed altro ancora, ma sicuramente interessanti sono state anche alcune considerazioni squisitamente politiche della “governatrice” umbra che, rispondendo ad una domanda rivoltagli dai giornalisti, ha comune categoricamente escluso qualsiasi rimpasto di giunta, mentre ha confermato l’intenzione di mantenere stretta nelle sue mani la delega per il turismo dalla quale sta ricavando buone soddisfazioni. Si è diffusa anche sul fenomeno delle ricomposizioni politiche che sono in atto nel Paese, tanto a destra che a sinistra e per quanto riguarda il PD ha dichiarato di avervi aderito con convinzione, pur tenendosi un passo indietro per favorire un processo di ricambio della classe dirigente. E accaduto, però, che la sua scelta di non candidarsi alle primarie per la segreteria sia stata interpretata ed utilizzata in un modo che non ha condiviso, “perché è stato messo in contrapposizione il 'vecchio' della politica, e cioè chi governa, con il 'nuovo', e cioè coloro che sono fuori dalle istituzioni. Invece bisogna valorizzare quello che di buono e concreto viene fatto a favore della collettività", perché "la politica deve stare comunque un passo avanti rispetto a chi governa, per indirizzare il progetto”, ma “in questa fase, tutto ciò non sta succedendo, e questo rischia di farci slittare pericolosamente sui problemi". Insomma, la Lorenzetti crede ancora nel progetto del Partito democratico, ma dichiara anche di diffidare dei partiti costruiti in laboratorio", e richiama alla "necessità di incrociare quanto prima il progetto della nuova formazione con le esigenze della gente", mentre si parla ancora di organigrammi, quindi non ci siamo. Infine, sull’avance dell’Udc che ammette di esserne stata a conoscenza prima che venisse manifestata, anche se nessuno gliela aveva annunciata ufficialmente. Cosa ne pensa? Al riguardo non si pronuncia limitandosi a constatare che queste “aperture” “sono emerse in modo chiaro, vedremo cosa ne uscirà” e poi nota anche come questo stesso atteggiamento si stia manifestando anche a livello nazionale rispetto ad un centro destra "che ora ragiona diversamente dal novantaquattro, quando sulla scena politica apparve Forza Italia". Condividi