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PERUGIA - Una giovane guardia giurata, dipendente di un istituto di vigilanza incaricato di sorvegliare l’immobile del centro direzionale di Fontivegge e le aree ad esso adiacenti, è stata ferita stamani da alcuni “balordi” frequentatori del luogo che troppo spesso compare nelle pagina di cronaca cittadina soprattutto per episodi legati allo spaccio di stupefacenti. Fra i primi messaggi di solidarietà che sono arrivati alla giovane lavoratrice ed ai suoi familiari (è fra l’altro figlia di una dipendente regionale che opera negli uffici del cosiddetto “Broletto”), va segnalato quello della Rsu degli stessi dipendenti regionali che si è fatta anche interprete del loro disagio quotidiano. In una nota inviata alla stampa, la stessa Rsu ha inteso aggiungere anche alcune considerazioni ad arricchimento del dibattito che coinvolge in questi giorni la città proprio sul tema della sicurezza urbana, affermando per prima cosa che questo specifico avvenimento non può essere ascritto a negligenza della Regione, alla quale va anzi dato atto che “si è attivata mettendo in essere una serie di interventi volti a migliorare il livello di sicurezza dell’area condominiale di propria competenza, ma purtroppo rientra nella più ampia problematica della gestione della sicurezza nell’intera area della stazione di Fontivegge”, dove “la situazione ha ormai raggiunto un tale livello di compromissione che non si può pensare possa essere affrontato con la discreta presenza di qualche componente delle forze dell’ordine o con l’uso di qualche vigilante privato”. Per la Rsu dei dipendenti regionali “Il Patto per la sicurezza rappresenta un primo passo nella giusta direzione”, perché “soltanto una maggiore ‘presenza’ delle forze dell’ordine e una maggiore dotazione di tutti gli strumenti tecnologici di supporto, abbinate ad una minore tolleranza, possa contribuire a ridare un profilo di legalità ad un’area che altrimenti, per interi periodi della giornata, vede abdicare le istituzioni e rimane preda di balordi di ogni tipo”. Condividi