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PERUGIA - Eugenio Pierucci Affrontando le questioni più attinenti con l’operato della Regione, la Presidente Lorenzetti ha fatto più volte ricorso al termine “fatica” per sottolineare un cammino che non è stato per niente agevole. Fatica a volte positiva – ha spiegato – quando è servita per dare risposte ai cittadini, a soddisfarne le necessità, negativa, invece, quando sono stati frapposti ostacoli causati “da frammentazioni e gattopardismi”. Comunque, e senza annunci eclatanti, questo lavoro ha prodotto frutti apprezzabili permettendo all’Umbria, ad esempio, di portare avanti un processo riformatore che in taluni casi ha anticipato addirittura le scelte del governo nazionale. E’ questo il caso della riforma delle Comunità Montane che l’Umbria ha fatto prima di ogni altra Regione, dimezzandone il numero e dimezzando anche in numero dei componenti dei consigli di amministrazione, comprese le loro indennità. Ma non ci si è fermati qui, perché si è anche messo mano alla riforma delle agenzie regionali, che si compirà nel 2008, come pure nel 2008 si compirà anche il cammino per la holding regionale del trasporto pubblico locale. Anno cruciale, quello prossimo a venire, che si caratterizzerà per lo spazio che sarà dedicato alla grande questione della “sicurezza” che avrà come prima scadenza la sottoscrizione del Patto per la sicurezza di Perugia, alla quale anche il ministro Amato ha detto di voler essere presente. E poi, a conferma del saper amministrare bene la casa propria, la “governatrice” umbra non poteva non accennare alle riforme che attengono più direttamente la macchina dell’ente, questione alla quale ha aggiunto en passant anche il tema delicato della sanità che – ha assicurato – chiuderà in reale pareggio. Per quanto riguarda il primo argomento, ha invece sottolineato, anche in risposta di qualche polemica di troppo al riguardo, che “i conti a posto” che ci sono stati riconosciuti dalle agenzie internazionali di ratings sono stati resi possibili da una gestione del debito “dinamica” (l’Umbria è comunque fra le Regioni italiane meno indebitate), senza “derivati” e attenta all’evoluzione del mercato. E si deve proprio a ciò se la Giunta umbra è ancora in grado di governare e programmare, contrariamente a tante altre regioni italiane che, a causa del loro eccessivo indebitamento, soprattutto in materia sanitaria, sono di fatto governate dalla Ragioneria Generale dello Stato che, avendo il dovere di tenere d’occhio l’evoluzione del debito pubblico allargato (a quello dello Stato, si sommano quelli delle Regioni e del sistema delle Autonomie locali), decide per conto loro dove e quanto tagliare. Lo stesso dicasi per la macchina regionale, che è stata anch’essa sottoposta ad una rigorosa dieta dimagrante grazie alla quale, dai 1.668 dipendenti di ruolo (di cui 193 dirigenti) del 1999, si è scesi ai 1.294 (di cui 92 dirigenti) di quest’anno. Ma non finisce qui, perché con la riorganizzazione della struttura regionale, in sede di definizione dei fabbisogni per il triennio 2007-2009, si prevede per il 2008 un ulteriore taglio di 10 posizioni dirigenziali. Stessa cura dimagrante - ha ricordato infine Lorenzetti – che è stata applicata anche nei confronti del personale politico, tanto che l’indennità del Presidente della Giunta umbra, come pure quelle degli assessori e dei consiglieri regionali umbri, sono le più basse d’Italia. E, non paga di questo, si è anche augurata che, in coerenza con quanto sopra, ora il consiglio regionale valutati la possibilità di modificare lo Statuto nella norma che prevede 36 consiglieri regionali, riportandoli a 30. Condividi