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Oltre 40 milioni di euro sono stati rimborsati nel corso del 2007 dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti in Umbria. Si tratta dei rimborsi relativi alle imposte dirette, per i quali a livello nazionale l’amministrazione finanziaria (superando l’obiettivo previsto di 2,5 milioni di rimborsi per un importo di 2,5 miliardi di euro rimborsati) ha erogato circa 2,7 miliardi di euro per un totale complessivo di circa 3 milioni di rimborsi. Un’accelerazione di cui hanno beneficiato anche i contribuenti umbri. Per quanto concerne il territorio regionale, infatti, per la sola provincia di Perugia sono state rimborsate somme per 33,2 milioni di euro, mentre nella provincia di Terni i rimborsi sono ammontati a 7,2 milioni di euro. A ricevere per primi le somme sono stati i contribuenti che hanno fornito le coordinate dei propri conti correnti, ai quali i rimborsi sono accreditati sul conto corrente comunicato. Per velocizzare, semplificare e rendere più sicuri i pagamenti, l’Agenzia delle Entrate ricorda, infatti, che è possibile chiedere l’accreditamento dei rimborsi fiscali sul proprio conto corrente bancario o postale. La richiesta può essere fatta via Internet (http://telematici.agenziaentrate.gov.it) oppure presso uno dei circa 400 uffici dell’Agenzia dislocati sull’intero territorio nazionale. Per i contribuenti che non hanno fornito le coordinate, sono invece adottate le seguenti modalità: per gli importi più rilevanti, è inviata una raccomandata che contiene un vaglia cambiario della Banca d’Italia non trasferibile. Il vaglia potrà essere negoziato presso la propria banca oppure incassato in contanti presso gli sportelli provinciali della Banca d’Italia; per gli importi più piccoli, è inviato un modulo che va presentato per la riscossione in contanti a uno degli oltre 14mila uffici postali distribuiti sul territorio nazionale insieme al proprio documento d’identità (che può essere fotocopiato dagli addetti dello sportello postale). Per la sicurezza dei contribuenti, gli addetti allo sportello postale possono anche chiedere l’esibizione della tessera sanitaria recante il codice fiscale allo scopo di ridurre il rischio di riscossioni fraudolente. Condividi