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ASSISI - Il ''Campanone delle laudi'', che dalla torre civica di Assisi suona solo nelle occasioni piu' importanti, ha fatto sentire i suoi rintocchi oggi, alle 14, per alcuni minuti, in concomitanza con l'apertura dei Giochi olimpici a Pechino: cosi' dalla citta' di San Francesco, simbolo di pace e di dialogo, e' stato lanciato un ''forte richiamo al rispetto dei diritti civili'', in Cina e in tutti i Paesi del mondo. E' avvenuto nel corso di una manifestazione promossa dal Partito radicale e dal Comune umbro, con il sostegno dell'Anci dell'Umbria e l'adesione trasversale di partiti, enti ed associazioni. Presenti, fra gli altri, il vicepresidente del senato, Emma Bonino, il presidente dei Radicali italiani, Bruno Mellano, il presidente del gruppo interparlamentare per il Tibet, Matteo Mecacci (Ri-Pd), ed il vicepresidente, Lucio Malan (Pdl). Anche il ministro Giorgia Meloni ha dato la propria adesione, inviando un messaggio di saluto. ''E' giusta - ha scritto - la battaglia per i diritti civili'' in Cina come in altri Paesi. ''Speriamo che questa campana, a partire da Assisi - ha detto Emma Bonino - risuoni nelle orecchie di tanti amici cinesi che ci chiedono di esserci adesso che i riflettori si sono accesi, ma anche quando si saranno spenti''. Diverse decine di persone hanno partecipato alla manifestazione, con bandiere del Tibet e striscioni con messaggi a favore dei diritti umani, e c'erano anche i gonfaloni di diversi Comuni italiani. Una manifestazione - hanno spiegato i promotori - non contro qualcosa, ma a favore di qualcosa, cioe' per la pace, la democrazia ed il rispetto dei diritti umani. Le musiche tibetane hanno fatto da sottofondo all'esposizione di una grande bandiera del Tibet ad una finestra del palazzo comunale e del Lama Lobsang Samten, che e' in esilio dagli anni '60. La speranza - questo l'augurio del vescovo della citta', mons. Domenico Sorrentino - e' che quello che e' stato chiamato lo ''spirito di Assisi'' , di pace e dialogo interculturale, giunga nella lontana Cina. Il sindaco di Assisi ha chiesto al governo cinese che le Olimpiadi si possano chiudere con un gesto simbolico di amicizia con il Tibet, e che il primo atleta italiano che vincera' una medaglia ne doni una copia al popolo tibetano. Anche in altre citta' italiane ci sono state iniziative contro la violazione dei diritti umani in Tibet. Tra queste Firenze, dove bandiere con i colori della pace hanno sventolato a Palazzo Vecchio, mentre fumogeni sono stati accesi, fra l' altro, su un campanile della laguna di Venezia. Condividi