"La predisposizione di tale importante elaborato risponde agli obblighi introdotti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico e in particolare è stata realizzata secondo i criteri previsti dal Regolamento Regionale del 13.08.2004" informava la raccomandata inviata dall'Unità Operativa Ambiente e Protezione Civile del Comune di Perugia all'Ordine degli Architetti, dei Biologi, dei Chimici, degli Agronomi forestali, degli Ingegneri, dei Geometri, del Collegio dei Periti industriali. Infatti, obbiettivo dell'attuazione dei piani di zonizzazione acustica è quello della "tutela dal degrado delle zone non inquinate ed il risanamento di quelle ove si riscontrano livelli di rumorosità ambientale non compatibili con il benessere e la salute della popolazione". Ciò premesso si dovrebbe dedurre che ogni variazione venga fatta in miglioramento della situazione presistente e non il contrario. Ma è proprio su questo punto che qualcuno non si trova d'accordo a Perugia. Con una lettera inviata a tutti gli ordini sopracitati e all'Unità Operativa Ambiente e Protezione Civile, l'Ingegner Giovanni Paparelli, presidente del Codami, il Comitato Danneggiati dal Rumore, ha tenuto a fare le seguenti precisazioni: "La presente per segnalare come le informazioni, riportate nel documento in oggetto, siano non rispondenti alla verità. Il piano di zonizzazione ha avuto come finalità primaria la legalizzazione delle importanti emissioni sonore prodotte dal minimetrò . Molte aree attraversate da questo impianto di risalita presentavano, ante operam, emissioni sonore e configurazioni urbanistiche tali da farle classificare in aree di classe inferiore, ma , con interpretazioni ardite, che nulla hanno a che fare con la tutela della salute umana e dell’ambiente abitativo , sono state elevate le soglie di rumore in modo tale da non giustificare neppure l’accesso ai piani di risanamento previsti per le attività rumorose dalla legislazione regionale. I cittadini che abitano in prossimità dell’infrastruttura , come è noto, non sono certamente soddisfatti delle notevoli emissioni sonore che hanno degradato la loro qualità della vita e le loro abitazioni. Né il loro sacrificio ha consentito una riduzione delle emissioni sonore nella città nella sua globalità, né ha prodotto un miglioramento della qualità dell’aria da essi respirata . Per tutte queste motivazioni non si può che rimanere sconcertati constatando come , nel momento in cui le Istituzioni illustrano giulive il proprio operato, descrivendolo tutto a vantaggio dei cittadini, molti di questi denuncino emissioni sonore insopportabili di giorno e , molto spesso, anche di notte." Condividi