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Crediamo che la discussione che si è aperta alla vigilia delle olimpiadi in Cina per il pieno riconoscimento in quel Paese dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino sia giusta. In Cina regna una spietata dittatura dove i diritti umani, civili e sociali sono violati in ogni modo, talvolta a favore dello stato e del potere politico, talvolta a favore del profitto e dello sfruttamento delle multinazionali. In questo paese il grado di sfruttamento dei lavoratori è altissimo in funzione esclusiva di uno sviluppo economico che assume i connotati di uno sfruttamento finache feroce. Non esiste nessuna certezza del diritto e ogni anno, con le accuse più varie e con processi discutibili, vengono condotte a morte migliaia di persone. Si dice che le sentenze eseguite ogni anno siano addirittura 5000. La Cina è un paese dove non esiste libertà politica ed intellettuale e noi crediamo che le lotte per i diritti in generale e contro le forche, lotte che ci hanno visto sempre in prima fila, appartengano al DNA della sinistra. La sinistra non può esistere se non considera la libertà il suo primo valore. Per questo ci sembra ottima cosa l’iniziativa che si terrà ad Assisi l’8 agosto 2008, alla quale aderiamo e parteciperemo con convinzione, organizzata in favore dei diritti umani, dei valori olimpici e per i diritti del popolo tibetano. Gianluca Graciolini Franco Di Lascia Condividi