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TERNI - Il mancato completamento del trasferimento degli impianti della Thyssen Krupp Acciai speciali Terni dallo stabilimento di Torino a quello di Terni sta preoccupando la segreteria territoriale della Fim Cisl per il futuro del sito umbro. Secondo il segretario Celestino Tasso le ripercussioni piu' gravi si stanno avendo nella Linea 5, mettendo in discussione il piano industriale che prevedeva nel 2009 la produzione a Terni di un milione e settecentomila tonnellate di acciaio inossidabile e di 750.000 tonnellate di nastri a freddo. L'attuale situazione, quindi, comporta - ritiene il sindacato - una perdita di produzione di 300.000 tonnellate di acciaio inossidabile annua vale a dire la quota prodotta dagli impianti di Torino. Per mantenere attiva la parte a caldo - puntualizza il segretario territoriale della Fim Cisl - dovranno essere vendute maggiori quote di acciaio semilavorato che pero', con l'aggravio dei costi energetici pari a circa 60 euro a tonnellata, non sara' possibile rendendo il prodotto semilavorato di Terni non competitivo. Cause dirette di una situazione che potrebbe divenire estremamente rischiosa, secondo il sindacato, sono da ricercare nella mancata attuazione del Patto di territorio, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica. ''Se non si trova soluzione ai costi energetici - afferma Tasso - il progetto industriale di produrre un milione e 700.000 tonnellate nel sito ternano e fare di Terni il polo europeo e mondiale dell'acciaio inossidabile e degli acciai speciali, salterebbe mettendo in discussione anche la parte a freddo''. Da qui un richiamo al governo e alle istituzioni locali per il rispetto del contenuto del Patto di territorio. Condividi