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Il settore turistico in Italia deve fronteggiare un drastico calo di visitatori. I turisti italiani e stranieri scelgono sempre meno il paese a causa di tutti i "mali d'Italia". Sulle strade italiane regna il caos, come ogni primo fine settimana d’agosto. Chi può è in partenza per le vacanze. Gli operatori del settore turistico hanno però facce lunghe, per loro le persone in viaggio sono decisamente troppo poche e gli affari vanno male. Spagna, Portogallo, Grecia e Croazia sono ora mete turistiche più amate dell’Italia. L’associazione italiana degli albergatori parla già di disastro. Secondo i primi dati dell’istituto italiano di statistica, quest’anno il numero dei turisti dovrebbe calare drasticamente. Si attendono oltre 5 milioni di ospiti in meno rispetto allo scorso anno. L’euro forte, i prezzi troppo alti, lo scandalo rifiuti e i pessimi servizi offerti, secondo il settimanale “L’Espresso”, terrebbero lontani molti stranieri. A loro volta i turisti italiani, a causa della crisi economica, hanno dovuto rinunciare alle vacanze in Italia o scegliere paesi meno cari. Gli esperti del settore calcolano perdite per svariati miliardi di euro. “Chi paga volentieri fino a 33 euro al giorno per sdraio e ombrellone?” replicano i rappresentanti delle associazioni di consumatori. Nella penisola iberica un posto in spiaggia costerebbe la metà. In Italia gli imprenditori del settore cercano di rianimare le spiagge italiane con offerte di mezza giornata a metà prezzo a partire dalle ore 14. Nemmeno i monumenti artistici italiani sono più attrattive sicure. Città come Venezia, Roma o Firenze registrano afflussi in calo fino al 20% – per non parlare di Napoli che con le sue montagne di immondizia è causa di cattiva pubblicità. I turisti hanno scelto di risparmiarsi cumuli di spazzatura nelle strade, il caos negli aeroporti e nelle stazioni, i treni sporchi, le infrastrutture carenti – “in pratica i mali italiani”, secondo un portavoce dell’ente del turismo. Elena David, presidente dell’associazione degli albergatori italiani, fa una forte autocritica: “Siamo più cari di altri paesi e offriamo in cambio una qualità inferiore”. La metà degli hotel non sarebbe dotata di aria condizionata, e il 60% sarebbero privi di accesso a internet. “Gli italiani non hanno mai imparato ad andare incontro alle esigenze dei turisti” è la critica dell’esperto di turismo spagnolo Josep Ejarque. “Offrono quello che hanno sempre offerto”. Belle città e splendidi paesaggi, ma anche molte cose che non vanno. Ad illustrare l’assunto è diventata esemplare, un paio di giorni fa, la traversata notturna di una turista italiana su un traghetto diretto in Sardegna. All’alba è stata svegliata da un “forte prurito”. Minuscoli insetti le camminavano su tutto il corpo. Alzandosi di scatto dalla sua poltrona di prima classe, gli insetti le sono caduti anche dai jeans. “Zecche”, è stata la prima diagnosi. Le autorità portuali hanno parlato invece di un “attacco di cimici”. Zecche o cimici, non fa molta differenza – la notizia è stata l’occasione per parlare del decadimento del turismo italiano. Gli operatori del settore turistico attendono ora con qualche preoccupazione la giornata di domani: il governo italiano ha infatti inviato 3000 soldati a presidirare le aree metropolitane. Dovrebbero, così ha spiegato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, “togliere alla popolazione la paura della violenza“. Sarà utile per il turismo? Ammirare le bellezze artistiche circondati da soldati di pattuglia non è cosa da tutti. Articolo originale di Patricia Arnold pubblicato il 3/08/08 sulla Neue Zürcher Zeitung, in Svizzera. Condividi