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"Finché il Pd tiene questa linea politica alleanze organiche per il governo del Paese no. Ma non col Pd in sé. Questo Pd non assomiglia nemmeno lontanamente a una socialdemocrazia che vuole le riforme". E' quanto afferma il neo segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero in un'intervista al Riformista. "Il nodo è sociale. Se è vera l'analisi che ho fatto sulla vittoria della destra, noi dobbiamo ripartire dal conflitto. Dire 'siamo tutti uguali' non e' anticaglia. Bersani e D'Alema sono piu' realisti di Nichi su questo punto. Capisco che l'esito di Chianciano scompiglia il suo schema (di 'Alema, ndr). Tuttavia c'è un punto in cui D'Alema dice: 'Trovo utile la volonta' di dar voce a una questione sociale che si pone in termini sempre più drammatici'. E aggiunge che è l'unica luce che vede spuntare da Chianciano. Io dico: è una grande luce". Non è proprio un'apertura al confronto con D'Alema, ma quasi: "Sembrava che alla crisi della società si potessero dare risposte solo partendo dal piano istituzionale. Badi che io sono d'accordo con D'Alema che il riordino istituzionale sia necessario e sono anche d'accordo sul modello tedesco da lui sostenuto. Ciò detto il punto decisivo è un altro. Il problema della sinistra è tornare nella società. Lo voglio dire anche a D'Alema. Il risultato elettorale mostra come la destra non ha aumentato il suo bacino elettorale, invece soprattutto i nostri sono rimasti a casa. Credo che sia un problema anche della sinistra moderata far tornare a votare qualche milione di persone. O no?". Infine il capitolo delle giunte locali: "E' un'invenzione che usciremo. Vedremo caso per caso". Condividi