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PERUGIA – Il gruppo consiliare di Sinistra Democratica al Comune di Perugia prende posizione, proponendo un’ordine del giorno in materia, sui recenti rilievi formulati dalla Corte dei Conti riguardo all’uso del ricettario regionale fatto dai medici specialisti, ospedalieri e universitari convenzionati che sono accusati di aver proodotto danno all’erario per aver fatto prescrizioni di farmaci. Al riguardo nell’ordine del giorno si fa notare come l’uso del ricettario sia una normale ed essenziale espressione dell’attività medica, sia del medico di medicina generale che degli specialisti ospedalieri e universitari convenzionati. Inoltre – si sostiene – queste prescrizioni si sarebbero comunque dovute fare, però con aggravio del disagio da parte degli utenti che, se fossero stati indirizzati dallo specialista al medico di medicine generale o al pediatra di libera scelta, si sarebbero dovuti sottoporre ad una ulteriore visita per ottenere infine le ricette delle quali abbisognavano. I consiglieri Alessandro Monaco, Franco Granocchia e Paolo Cippiciani, sottoscrittori dell’ordine del giorno, ritengono perciò che il sostanziale controllo della spesa farmaceutica si basi sull’appropriatezza delle prescrizioni e non su quale medico le effettui, e del resto, considerata l’informatizzazione, è possibile verificare le prescrizioni di farmaci forniti dal Servizio sanitario regionale. Visto che con tale atto, probabilmente “dovuto” da parte della magistratura contabile, si mettono sotto accusa moltissimi medici, non per aver impropriamente o erroneamente prescritto terapie, bensì per aver disatteso un regolamento che di fatto rende più difficile la vita dei pazienti, gli stessi consiglieri invitano quindi il Sindaco e la Giunta ad adoperarsi affinché la Regione riveda la normativa delle prescrizioni indirizzando piuttosto il suo impegno sull’appropriatezza delle stesse, favorendo con ciò una rapida soluzione di quanto sta accadendo, al fine di evitare le ricadute negative che tale pesante situazione potrebbe avere per la salute dei cittadini. Condividi