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Domani è una giornata importante per il Consiglio regionale ed anche per tante famiglie bisognose dell'Umbria. Domani, infatti, l'assessore al bilancio Vincenzo Riommi porterà in votazione dei provvedimenti destinati a ridistribuire la ricchezza dai grandi ricchi alla famiglie in difficoltà. E questo sarà possibile con una tranquilla azione finanziaria che farà lievitare l'Irap al 5,25 per cento - operazione già fatta dalla Regione Toscana, Sicilia e Lombardia - e l'aumento delle tariffe di sfruttamento del territorio che andranno a discapito di settori ricchi e potenti della nostra regione: le Banche, i cavatori, le agenzie immobiliarie e i signori delle acque minerali. Ne uscirà fuori non un tesoretto sul modello di Padoa Schioppa che accumula senza ridistribuire e peggio ancora ricava quasi esclusivamente dalle persone oneste, ma un fondo sociale di quasi 10milioni di euro. Una bella somma che ha già previsto un iter sociale e ambientale ben preciso. L'aumento dello sfruttamento del suolo umbro - da parte dei cavatori e dei signori delle minerali - andrà a finanziare le azioni di recupero, di miglioramento e di gestione proprio di quei territori sfruttati e spremuti. Mentre per quanto riguarda il gettito Irap porterà in dote qualcosa come 8milioni di euro: 4milioni andranno per un fondo destinano alle famiglie che accudiscono persone non autosufficienti, un 1milione e mezzo invece andrà per quelle famiglie che hanno bambini all'asilo nido, che ha di norma costi altissimi. Il provvedimento finanziario della Regione dell'Umbria soddisfa a pieno sia Stefano Vinti, capogruppo di Rc, che il capogruppo del Pdci, Roberto Carpinelli. La sinistra è unità quando si parla di tutela delle fasce deboli. "E' un azione importante perchè ridistribuisce la ricchezza nella nostra regione portando dall'alto - ovvero dai ricchi gruppo che del territorio umbro hanno fatto la propria miniera - verso il basso le ricchezze. I denari andranno a finanziare soprattutto le famiglie con anziani o bambini con handicap, altre famiglie di lavoratori che sono costrette a mandare i propri figli all'asilo nido, e ad aggiustare i danni provocati dall'industrie che succhiano dal nostro territorio". Condividi