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TERNI – “Quelli del Comune di Orvieto sono sostanzialmente atti dovuti, dettati dalle risorse necessarie per il mantenimento del corso di laurea in Ingegneria informatica e delle Telecomunicazioni in relazione alla nuova normativa che prevede per Orvieto costi aggiuntivi che si aggirano sui 300.000 euro per incardinare nuovi docenti indispensabili secondo i parametri stabiliti”. Lo ha detto ieri in Consiglio provinciale il Presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, rispondendo all’interrogazione di Mario Montegiove (Capogruppo AN) sulla chiusura del corso di laurea in città e per il quale il Consigliere aveva chiesto di conoscere la posizione della Provincia ed eventuali iniziative per scongiurarne la partenza. “Se alle somme cui si è fatto prima riferimento – ha precisato Cavicchioli – si aggiungono quelle necessarie per il funzionamento, le strutture e i laboratori, si comprende come quell’esperienza non sia più compatibile con le dinamiche finanziarie del Comune di Orvieto e del Consorzio universitario provinciale”. “Nell’incontro recentemente organizzato con gli studenti Università di Perugia e Comune hanno garantito il prosieguo dei corsi già iniziati per evitare disagi agli studenti già iscritti. L’esperienza universitaria a Orvieto continuerà per l’alta formazione post laurea – ha garantito il Presidente – con collaborazioni specifiche con l’Università di Perugia e con altri atenei italiani e stranieri e con il supporto del Consorzio, sulla scorta di una missione mirata che potrà essere utile allo sviluppo di Orvieto e del territorio provinciale”. Condividi