usura.jpg
''La Fondazione Umbria contro l'Usura è del tutto estranea ai fatti giudiziari che l'hanno vista protagonista in questi giorni e non ha alcuna responsabilità in merito alle vicende che hanno coinvolto una sua consulente''. E' quanto ha sottolineato il vice presidente della Fondazione stessa, Lucio Di Stefano, nel corso di una conferenza-stampa convocata oggi a Perugia per ''fare chiarezza'' dopo l'arresto dell'ex consulente dell'ente, la ragioneria Claudia Pasqua, accusata di peculato e falsità materiale. Erano presenti all'incontro anche gli avvocati Marco Rufini e Italo Secondari, rispettivamente in rappresentanza della Regione Umbria e del Comune di Foligno, e Clotilde Stornaiuolo, presidente del Collegio dei Revisori. ''La Fondazione fin dalla sua costituzione - ha proseguito Di Stefano - ha operato in maniera specchiata e nell'interesse dei suoi assistiti. Dopo gli ultimi avvenimenti, oltre alle iniziative di carattere giudiziario che sono state prese e che andranno avanti, il 25 luglio scorso l'assemblea generale dei soci si è riunita e tutti hanno fortemente riaffermato la validità dell'ente e del suo operato. Da qui anche l'intenzione di continuare e potenziare l'attivita' della Fondazione che, dal giorno della sua nascita ad oggi si è occupata di ben 1037 pratiche''. Il vice presidente ha poi annunciato che il 5 agosto prossimo il consiglio direttivo si riunirà per procedere alla nomina dei nuovi organismi: presidente (l'uscente Piero Cenci, presidente del tribunale dei minorenni, ha dato le dimissioni per motivi di salute) e vice presidente e un comitato esecutivo. ''Il consiglio - ha spiegato Di Stefano - si darà anche un calendario al fine di accelerare al massimo l'attività della Fondazione''. In merito alla vicenda giudiziaria il vicepresidente ha spiegato come ''già dal 1 settembre 2007 erano state individuate alcune irregolarità che avevano portato alla sospensione della Pasqua dal suo incarico e poi sfociate in una denuncia in dicembre''. Un controllo interno, infatti, aveva evidenziato una attività extra-contabile parallela a quella dell'associazione. ''In molti casi - ha aggiunto - non si trattava nemmeno di persone che avevano avutoa che fare con la Fondazione. In questi mesi, sul caso, abbiamo dato tutta la nostra collaborazione alla Guardia di Finanza e continueremo a dare piena disponibilità su un avvenimento che vede noi stessi parte lesa. Allo stesso tempo stiamo esaminando tutte le pratiche che risultano tuttora aperte al fine di verificarne la regolarità. Ovviamente continueremo ad offrire piena collaborazione e sostegno a tutte le persone che si sono rivolte all'ente''. Condividi