mercato.jpg
Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria definiscono un ''fatto molto grave'' la scelta delle associazioni del commercio di fare saltare il tavolo regionale sui prezzi ed invitano la regione a ''sviluppare tutte le azioni necessarie'' per una ripresa del confronto. ''L'aumento dei prezzi, a volte anche ingiustificato - è detto in un comunicato sindacale - ha creato gravissimi problemi soprattutto ai pensionati e alle pensionate oltre che alle lavoratrici e ai lavoratori che, come tutti sanno, negli ultimi anni non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese, per non parlare dei precari, dei disoccupati e di quei lavoratori le cui imprese attraversano momenti di difficoltà o, peggio, di vere e proprie crisi del settore. E', quindi, particolarmente importante che il confronto si riapra nel più breve tempo possibile e si raggiunga una intesa, con tutte le istituzioni e le associazioni imprenditoriali e del commercio. Prendiamo atto di questa rottura - continuano i sindacati - invitiamo la Regione a sviluppare tutte le azioni necessarie, perché si riprenda il confronto su un tema così grave e delicato, per pervenire ad un accordo, che metta sotto controllo i prezzi dei prodotti di più largo consumo. Sollecitiamo, quindi, comportamenti coerenti, da parte di tutti, con quanto sottoscritto nel Patto per lo sviluppo e la coesione sociale della regione, che contiene anche il Protocollo per la stabilità fiscale e tariffaria siglato tra Regione, Cal, Anci, Upi e sindacati. Chiunque volesse sottrarsi a questo confronto - conclude il comunicato - si assumerebbe gravi responsabilità di fronte a tutta la comunità regionale. Per tali ragioni le organizzazioni sindacali assumeranno tutte le iniziative necessarie, per tutelare il potere d'acquisto di pensioni e salari, modificare atteggiamenti che non favoriscono lo sviluppo economico locale e sono dannosi per la qualità e la quantità dei consumi, nonché alla coesione sociale della nostra regione''. Condividi