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PERUGIA - Verrà inaugurata domenica alle ore 18,30 la mostra personale di Guasca “Atmosfere romane” presso la Galleria Campus - via del Duomo,24 –Spoleto. La mostra si avvale del Patrocinio della Provincia di Perugia , del Comune di Spoleto e della collaborazione dell’ANPEFSS. interverrà all’evento il Maestro Manuel Campus. Nel corso dell’inaugurazione, alle ore 19.00, è prevista anche una performance dell’artista. “Dal 26 Luglio al 10 Agosto 2008 - afferma una nota degli organizzatori - presso la Galleria Campus (Via del Duomo 24), Spoleto ospita le “Atmosfere romane” di Guasca. L’artista porta le sue opere nella città di Spoleto spinta dal desiderio profondo di avvicinare l’arte alla gente: “Se le persone non vanno verso le opere – afferma Guasca - sono le opere che devono andare verso le persone”. La mostra, che è stata inaugurata a Roma il 17 Febbraio 2008, è stata anche oggetto di una esposizione itinerante (“Il quadro che cammina”, Natale di Roma 21 Aprile 2008). In “Atmosfere romane” l’artista torna a sperimentare un genere nuovo in cui il figurativo e l’astratto si uniscono. L’uso sapiente dei colori, la ricerca della luminosità e l’accostamento suggestivo, caratterizzano ancora una volta i lavori di questa artista così eclettica. Scritte e ritagli di giornale rendono le opere molto vive perché costruite attorno a tematiche attuali (“Viviamo nella società dell’informazione” aveva dichiarato l’artista), dove si sottolinea l’importanza che rivestono le informazioni nella nostra società. L’artista in questa esposizione ha affrontato temi quali: la fratellanza, la religione , la chiesa, la tolleranza, il disprezzo per le diversità e la negazione della povertà, ma ha anche condotto una denuncia al degrado, all’indifferenza ed alla corruzione. Ha scritto di lei Ennio Rossignoli: “Guasca lavora senza limiti di materia e di metodo: bronzi, ceramiche, raku, tecniche miste, tempere, encausti, incisioni. Ama il passato, ma lo recupera nell’attualità del sentimento, ne piega i sensi con la forza di una fede incrollabile nelle possibilità dell’artista-demiurgo. Astrattismo? Certo, anche, soprattutto per la rinuncia alla riproduzione mimetica del mondo”. Condividi