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di Nicola Bossi I furbetti sono tanti, anzi tantissimi anche in Umbria. Non dichiarano, ma incassano e così fanno la bella vita sulle spalle della comunità che paga regolarmente. Non sono piccoli artigiani, ma grandi impresari edili, indutrialotti o gente che si è inventata un mestiere moderno quello del vendere soldi al posto delle banche oppure liberi professionisti. E' questo l'identikit dell'evasore medio umbro che, anno dopo anno, la Guardia di Finanza gli sta stringendo i controlli sempre più al collo. E infatti, nella conferenza di fine anno, la Guardia di Finanza ha recuperato 182 milioni di euro per la sottrazione all'imposizione diretta constatata nel corso dei servizi, con un incremento del 6% rispetto al 2006. E altri 32 milioni di euro l'evasione all'Iva scoperta. Tanti denari che fanno ben sperare per il futuro: perchè le tasse si potranno abbassare definitivamente quando lo Stato sarà in grado di farle pagare a tutti. La lotta al lavoro sommerso ha consentito di scoprire 481 lavoratori irregolari ed oltre un milione e 500.000 euro di base imponibile complessivamente sottratta a tassazione. Un dato che va in controtendenza rispetto al passato e questo grazie al repulisti legalista dell'azione della ricostruzione sismica. La Guardia di Finanza è stata molto attiva anche sul fronte dei falsi o degli oggetti commercializzati senza licenze ufficiali o non corrispondenti ai requisiti di sicurezza: 74 le persone denunciate nell'ambito dell'attività, sequestrati 1.600 supporti audio-video ed informatici, 133 software, oltre 4.150 articoli di merce falsificata, 5.500 oggetti non corrispondenti ai criteri di sicurezza imposti dalla legge. Per quanto riguarda la lotta all'usura,, sono state denunciate cinque persone e due sono stati gli arresti. Condividi