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PERUGIA – Settecentosessanta milioni di euro per investimenti, interventi agroambientali, forestazione, diversificazione dell’economia rurale: li prevede il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Come spenderli, come utilizzarli al meglio? A dare le prime, concrete indicazioni ci ha pensato la seconda “tornata” (la prima si era svolta il 15 e 16 luglio a Città di Castello e Perugia) dei quattro incontri seminariali, “Psr, Istruzioni per l’uso”, che l’assessorato all’agricoltura della Regione Umbria ha organizzato per un approfondimento con gli imprenditori agricoli sulle misure e sulle iniziative del Piano. Ieri a Spoleto, presso il centro monumentale di San Nicolò, l’assessore all’agricoltura Carlo Liviantoni ha spiegato ad una folta platea di imprenditori agricoli che, con questi incontri territoriali, la Regione è voluta andare “concretamente dentro le misure, dentro i bandi, perché le aziende siano messe in condizione di operare, e questo – ha precisato – senza nulla togliere al tradizionale ruolo delle associazioni professionali. È un’occasione – ha detto – per rendere le aziende e il territorio più competitivi”. Il ciclo di seminari si conclude oggi ad Orvieto. Come già a Perugia e a Città di Castello, obbedendo al carattere tecnico dell’iniziativa, anche a Spoleto i partecipanti si sono divisi in gruppi, corrispondenti ai quattro “assi” del piano, per porre domande e chiedere chiarimenti ai tecnici della Regione sulle misure e i bandi d’interesse. Sono stati illustrati l’“Asse 1” del Piano (formazione professionale, diffusione di conoscenze scientifiche e pratiche innovative, insediamento dei giovani agricoltori, ammodernamento delle aziende agricole, accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, sistemi di qualità alimentare); l’“Asse 2” (potenziale forestale e investimenti a finalità ambientale); l’“Asse 3” (diversificazione per attività turistiche, ricreative e sociali); l’”Asse 4” (strategie di sviluppo locale, incentivazione attività turistiche e artigianali, servizi per la popolazione rurale, rivolte ai “Gal”, Gruppi di Azione Locale). “Ci sono 760 milioni di euro che il ‘Psr’ mette a disposizione per le politiche di sviluppo delle aziende – ha ricordato l’assessore Liviantoni, che era accompagnato dal direttore Ernesta Maria Ranieri -; questi strumenti, se ben utilizzati, renderanno più forti le aziende e serviranno, soprattutto, a creare condizioni permanenti di miglioramento. È in questo modo che il Piano di Sviluppo Rurale diventa lo specchio – ha concluso Liviantoni - di un rapporto positivo fra l’amministrazione e le imprese”. Condividi