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PERUGIA - Il recente decreto-legge 112/2008, emanato dal Governo il 25 giugno scorso e riguardante la manovra correttiva del bilancio dello Stato per il triennio 2009/2011, ha costretto il S.I.U.L.P. (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) l’Organizzazione sindacale maggioritaria del Comparto sicurezza nel riunire la stragrande maggioranza delle organizzazioni sindacali delle Forze di polizia per denunciare lo stato di disagio che attualmente pervade il personale e per proclamare lo stato di agitazione della categoria. Si deve prendere atto che anche l’attuale Governo ha proposto una manovra finanziaria assolutamente penalizzante per gli operatori delle Forze di polizia. Con questo provvedimento legislativo, in fase di conversione in Parlamento, sono stati previsti, per il prossimo triennio, tagli per oltre un miliardo di euro al capitolo di bilancio del Ministero dell’interno impedendo l’acquisto di autovetture, mezzi, strumenti utili per garantire la sicurezza dei cittadini. E’ stata altresì prevista la riduzione netta nel triennio dell’organico per la sola Polizia di Stato, dovuta al mancato turn over, di circa 7.000 unità, ed alla stessa maniera il taglio dell’organico riguarda indistintamente tutte le Forze dell’ordine, ed un’ ulteriore riduzione del 10 % del capitolo di spesa per lavoro straordinario. Infine registriamo l’assenza di stanziamenti per l’edilizia penitenziaria ed il taglio dei fondi attualmente previsti per la manutenzione degli istituti di pena. Questi interventi produrranno inevitabilmente una riduzione dei servizi e della capacità operativa e d’intervento sul territorio delle Forze dell’ordine, con conseguente riduzione dei livelli e della capacità di risposta alle richieste continue di sicurezza da parte dei cittadini. Le decisioni assunte rischiano seriamente di provocare un collasso funzionale dei diversi sistemi operativi delle Forze di polizia in netta controtendenza con l’obbiettivo dichiarato di collocare la sicurezza in cima alle priorità dell’azione di governo, quale indispensabile premessa della possibilità di sviluppo di questo Paese. Per il territorio Umbro in generale e perugino in particolare i provvedimenti assunti dal governo rischiano di aggravare una situazione che già da tempo è in piena emergenza e che sino ad oggi ha visto interventi che sono risultati deludenti e fallimentari come i recenti “patti per la Sicurezza”. Patti che invece di fornire una reale capacità di risposta alle esigenza dei cittadini hanno al contrario, in una logica che ha privilegiato il momento dell’immagine all’operatività concreta, messo a nudo le carenze di uomini, mezzi e soprattutto di chiare politiche della sicurezza sul territorio. E’ in questa situazione che si “abbattono” i nuovi tagli previsti dal decreto legge del governo. Con gli interventi contenuti nella manovra di bilancio si disconosce l’impegno ed il sacrificio degli operatori delle Forze di polizia, offerto ogni giorno per la sicurezza dei cittadini, attraverso previsioni che vorrebbero, ad esempio, togliere fondamentali riconoscimenti specifici a chi svolge funzioni strutturalmente rischiose. In questo contesto riteniamo, invece, essenziale: 1. il riconoscimento reale per legge della “specificità” del Comparto sicurezza e difesa; 2. lo stanziamento di risorse adeguate per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro del Comparto sicurezza e difesa per il biennio 2008/2009; 3. il mantenimento della contrattazione integrativa; 4. il riordino delle carriere; 5. l’attuazione della previdenza complementare per gli operatori dell’intero Comparto sicurezza e difesa; 6. la copertura totale del turn over nelle Forze di polizia; 7. la detassazione della retribuzione accessoria. Condividi