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Rosario Rodinò, operaio metalmeccanico di 26 anni, rimasto gravemente ferito nell’incendio scoppiato nella notte fra il 5 e il 6 dicembre all’acciaieria ThyssenKrupp di Torino, non ce l’ha fatta e, dopo due settimane di sofferenze e pene indicibili è andato a raggiungere i suoi colleghi Antonio Schiavone, 36 anni, Roberto Scola (23), Angelo Laurino (43), Bruno Santino (26) e Rocco Marzo (54), l’ultimo che era deceduto domenica scorsa. La notizia delle sue morte è stata data dalla direzione sanitaria dell’ospedale Villa Scassi di Genova-Sanpierdarena, nel cui reparto grandi ustionati era stato ricoverato sin da subito. Il Consiglio comunale del capoluogo ligure, che era riunito al momento in cui è arrivata la notizia, ha immediatamente sospeso i suoi lavori per osservare un minuto di raccoglimento nel quale sono state associate tutte le quotidiane vittime del lavoro in Italia. Quella di ieri, in particolare, è stata una giornata tremenda per il mondo del lavoro italiano che ha dovuto registrare ben cinque casi di “morti bianche” avvenute in diverse parti del Paese. Il presidente del Consiglio comunale di Genova, Giorgio Guarinello, ha annunciato la morte di Rosario Rodinò pronunciando queste parole: “Si è spenta l'ultima speranza di restituire alla sua famiglia questo giovane in vita e la tristezza è ancora piu' grande avvicinandosi il Natale che predispone alla gioia". Resta, come unico superstite fra gli operai della Linea 5 che furono investiti dall’olio ardente che à causato il rogo, Giuseppe Demasi, anch’egli giovanissimo ventiseienne, ricoverato in gravissime condizioni al Centro grandi ustionati del Cto di Torino. Accertate le cause dell'incendio, la procura di Torino sta ora cercando di definire le responsabilità. Per ora gli indagati sono tre, ma alla luce di quanto sta emergendo, il quadro potrebbe essere modificato. I magistrati contano comunque di chiudere le loro indagini entro la fine di gennaio. C’è, infine, da segnalare una nota della ThyssenKrupp Acciai speciali che ripete anche in questa circostanza il "più sincero cordoglio alla famiglia" di Rosario Rodinò, alla quale non mancherà di stare vicina, assicurando anche ad essa, come aveva già fatto per le precedenti vittime, tutto il “supporto umano e finanziario necessario". Condividi