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PERUGIA - Dopo il jazz e derivati, l'Umbria insiste sulla musica ''nera''. Giovedi' prossimo si apre Trasimeno Blues, ovvero la ''musica del diavolo'', nei piccoli e ameni borghi lacustri, e l'estate terminera', a fine agosto, con il Narni Black Festival. C'e' un filo rosso tra Umbria Jazz e queste due manifestazioni, perche' tutte fanno parte di Umbria Black Music, un cartello che si propone di fare della regione un polo di eccellenza per i generi riconducibili, in vari modi, alle espressioni culturali dei ''neri'' americani. Trasimeno Blues conferma, dopo dodici edizioni, la formula del tutto all' aperto e gratis, che non puo' non rimandare alle prime edizioni di Umbria Jazz degli anni Settanta. Vi sono coinvolti tutti i comuni che si affacciano sul lago, che offrono piazzette e spiagge come location inconsuete per quel tipo di concerti. Il programma del festival allinea alcuni nomi importanti del genere. Si apre con il californiano Joe Louis Walker (oggi pochi suonano blues come lui) e si chiude con Johnny Winter. Soprattutto Winter, il texano dell' intreccio tra blues e rock, uno dei grandi 'guitar hero' dei bei tempi, merita curiosita' e rispetto. Calca i palchi del mondo e, nel suo genere, resta un caposcuola. Ci sono poi due figli d'arte eccellenti: Shemeka Copeland, figlia di Johnny, scomparso 11 anni fa ad Harlem, e soprattutto un nome che fara' battere il cuore dei fans, John Lee Hooker Jr., proprio il figlio di uno dei sommi artisti blues del secolo scorso. Tra le curiosita' Ana Popovic, che e' bionda e viene da Belgrado, decisamente non rispondente ai canoni del blues singer, nell' immaginario collettivo. Una sottolineatura per Les Getrix, un artista di New Orleans che ricicla tutto il patrimonio folk della perla della Louisiana, di cui il blues e' un pezzo ma non e' tutto. Dal 28 al 31 agosto, come abbiamo già detto in altro articolo, si svolge invece a Narni la decima edizione del Black Festival, che per cornice fa uso del centro medievale della cittadina umbra. Nelle tre serate principali il clou presenta Earth Wind & Fire e Village People, due formazioni storiche della musica 'nera' degli anni '70-'80, ma il personaggio piu' curioso, in tutti i sensi, e' quel George Clinton che e' stato considerato il depositario delle virtu' e dei vizi del funk. Tipo a dir poco eccentrico, musicalmente geniale e visionario, Clinton ha comunque influenzato una legione di artisti facendo passare la teoria che il funk, prima che un modo di fare musica, e' un modo di vivere in cui riciclare tutto, eccessi compresi. Condividi