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di Nicola Bossi La nuova "primula rossa" del banditismo sardo, Raffale Arzu, è riuscito ancora una volta ed evitare gli arresti che erano stati disposti stavolta dalla Procura di Perugia guidata da Nicola Miriano. La rete perugina ha comunque sgominato gran parte della sua banda e dei suoi fiancheggiatori: 15 le custodie cautelari effettuate in altre regioni del Centro Italia. Arzu resta libero e imboscato in chissà quale posto. Eppure il 10 luglio scorso era circolata la voce - riportata da Panorama - che il bandito sardo era pronto a consegnarsi alle forze dell'ordine a patto che il suo quadro indiziario "fosse chiaro". Il sardo vorrere essere giudicato e arrestato solo per alcune rapine tra il 2001 e il 2005 per le quali è stato condannato complessivamente a 14 anni di reclusione. Ma Arzu - come emerso del blitz perugino di questa mattina - è sospettato di aver ucciso nel 2005 ad Umbertide nel corso di una rapina alla filiale del Monte Paschi il giovane carabiniere Fezzuoglio. Inoltre di essere il protagonista dell'assalto al portavalori del supermercato Pam di San Marco avvenuto nel 2007 (con tanto di feriti dopo sparatoria) e di aver assaltato il portavalori sull'A14 lo scorso 1° luglio. Non a caso è stato inserito nella lista dei latitanti più pericolosi del Paese. Ma chi è la primula rossa che sta riverdendo i fasti del banditismo saro "in continente"? È nato a Lanusei, nell’Ogliastra, in Sardegna, il 27 ottobre del 1979. Nel 1995 arrestato per furto aggravato di un’auto. Prima condanna: 8 mesi per ricettazione. Condannato dal tribunale militare per diserzione. Nel 2001, rapina a Castelraimondo, provincia di Macerata. Da qui fa perdere le sue tracce. Condannato a 3 anni. Altra rapina ad Arezzo nel 2004 e altra condanna: 11 anni. E' la mente di una banda che può (o poteva) contare su altri 10-12 professionisti armati di esplosivi, di mitragliette e fucili kalasnikov. La tecnica di assalto ai portavalori è para-militare. Un'auto si piazza davanti al furgone blindato; un'altra da dietro lo tampona. Dai lati della strada arrivano 4 banditi che parano all'impazzata contro la vettura con i denari. Poi fanno saltare il portellone con la dinamite. In alcuni casi viene utilizzato un potentissimo flex per tagliare la carrozzeria blindata. La sua latitanza è difficile da mettere fine perchè Arzu mantiene le caratteristiche del vecchio bandito sardo. E' in grado di stare per un tempo indefinito in mezzo a boscaglie e fossi. Nel 2004 ad Arezzo, dove fu l'autore di due rapine, venne trovato un kit per la sopravvivenza in montagna. In carriere a quasi raggiunto gli 8 milioni di euro di bottino eppure è in grado di sopravvivere con un tozzo di pane e formaggio. Gli inquirenti perugini non escludono che possa essersi rifugiato dopo l'ultimo colpo del 1° luglio sull'A14 proprio sui monti della Toscana. Un'area tradizionalmente a vocazione di immigrati sardi e quindi ben conosciuta da chi vuole darsi alla macchia. Un bandito di soli 29 anni eppure di altri tempi nei modi e nella vita di tutti i giorni. Condividi