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di Lucia Diamanti* Il rifinanziamento delle “sezioni primavera” – servizio di tipo sperimentale per bambini di età tra i due e i tre anni per la cui attivazione è prevista la domanda da parte di enti gestori pubblici e privati entro il 25 luglio - si presenta come una positiva opportunità per il raggiungimento dell’obiettivo del 33% di diffusione dei servizi all’infanzia previsto dall'Unione Europea per il 2010. Il progetto delle sezioni primavera, per la CISL e la CISL SCUOLA dell'UMBRIA, crea una condizione favorevole per la diffusione degli asili nido perchè: - allarga le opportunità di accoglienza dei bambini tra i due e i tre anni in strutture specificatamente ideate per dare risposte educative alla loro età, collocandosi tra i nidi e le scuole dell'infanzia in un continuum educativo ed organizzativo; • risolve il problema dei bambini che, al compimento dei tre anni, non possono più frequentare l’asilo nido e non possono essere accolti nella scuola dell'infanzia fino al settembre successivo; • dà il via ad una sinergia forte tra politiche regionali di supporto all'infanzia e interventi dello Stato, in un'ottica di interventi integrati finalizzati al miglioramento delle politiche di supporto alla famiglia e di inserimento della donna nel mondo del lavoro. • La positività dell'intervento è però segnata da incertezze di tipo educativo-organizzativo la cui chiarificazione assume estrema rilevanza per la qualità e significatività dell'obiettivo che si vuole raggiungere. In particolare si fa riferimento all'esigenza di proseguire la sperimentazione attraverso un adeguato monitoraggio dell'esperienza già fatta nell’anno scolastico appena terminato. Di tale monitoraggio - già previsto dal Ministero della Pubblica Istruzione per l’anno scolastico 2007/2008 - ancora oggi non si conosce l’esito, nonostante rappresenti uno degli elementi determinanti per il proseguimento della sperimentazione delle sezioni già attivate. Determinante infatti è la verifica della loro funzionalità che deve rispondere a precisi criteri: servizio che si connota realmente aggiuntivo ed innovativo rispetto al passato e non limitato ad una semplice emersione e regolarizzazione di presenze di bambini con meno di tre anni nelle scuole dell’infanzia; chiarezza del progetto educativo e nel profilo professionale del personale impegnato nel servizio, che deve rispondere a caratteri di qualità e specifica competenza; verifica della qualità delle strutture e delle attrezzature di cui dispone ogni singola sezione; verifica dei criteri di formazione delle graduatorie di ammissione dei bambini alla frequenza in caso di eccedenza di domanda; verifica delle rette richieste alle famiglie per l’erogazione del servizio anche in un’ottica di possibile uniformità delle stesse nel territorio; verifica che anche le sezioni primavera rispondano ai criteri di qualità efficacia ed efficienza previsti tanto dai parametri nazionali che dalla recente normativa regionale relativa ai servizi all’infanzia (legge 30/05 e piano triennale sui servizi all’infanzia del 2008); chiarezza sui contratti i lavoro e la forma di impiego applicati al personale in servizio anche al fine di una regolarizzazione del sommerso. La CISL e la CISL SCUOLA dell’Umbria, pertanto ritengono irrinunciabile un impegno forte a livello istituzionale e un efficace controllo dell’evolversi e implementarsi della sperimentazione delle sezioni primavera nella nostra regione - da realizzarsi attraverso l’effettiva apertura del Tavolo interistituzionale tra la Direzione Regionale Scolastica, l’Assessorato all’Istruzione e Formazione Regionale e le parti sociali - per realizzare un efficace ampliamento ed ottimizzazione dei servizi all’infanzia dell’Umbria in cui le sezioni primavera possano rappresentare un elemento di reale ed efficace innovazione ed arricchimento . *Segretario regionale Cisl Umbria Condividi