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PERUGIA - La Giunta regionale non ha alcun pregiudizio politico nei confronti della possibilita' di cacciare in deroga passeri, storni e fringuelli, ma per attivare quelle deroghe e' necessario che l'Infs, l'Istituto nazionale fauna selvatica di Bologna, fissi le quantita' da prelevare; e fino ad oggi, nonostante i solleciti, questo adempimento non c'e' ancora stato: lo ha detto, in terza Commissione consiliare, l'assessore regionale alla caccia, Lamberto Bottini, rispondendo ad una interrogazione del consigliere Aldo Tracchegiani (La Destra). Rispondendo ad un secondo quesito, sulla mancata partecipazione della Regione Umbria ad un recente incontro tenutosi in Puglia, proprio in tema di poteri in materia di caccia in deroga, l'assessore Bottini ha spiegato che a quell'incontro autogestito da quattro regioni (Puglia come capofila, Marche, Veneto e Lombardia) l'Umbria non e' stata invitata; ma nonostante cio', ha spiegato, ''abbiamo provveduto a scrivere sia all'Infs che alla Regione Puglia per poterci inserire negli eventuali accordi, in vista di una autorizzazione alla caccia in deroga che aggiri gli adempimenti che spettano all'istituto''. Una ipotesi che ha spiegato Bottini, non ha per ora riscontro in quanto ''sia l'Infs che la Conferenza Stato-Regioni si sono limitate a prendere atto delle volonta' emerse nella riunione in Puglia, ma nulla di piu'''. Nel 2007, ha concluso Bottini, ''solo la Lombardia ha autorizzato la caccia in deroga e questo escamotage gli ha procurato una denuncia di infrazione comunitaria''. Condividi