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PERUGIA – Chiedono un Piano di intervento per arginare lo stato di crisi economica del comprensorio eugubino-gualdese, i consiglieri Provinciali del PRC–SE Guido De Prisco, Luca Baldelli e Fausto Cocciari presentando un Ordine del Giorno specifico su questo tema. Nel documento i consiglieri chiedono alla Giunta ad attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale, anche di concerto con la Regione, gli Enti Locali interessati e le forze sociali, per chiedere l’emanazione di un piano di intervento specifico per il comprensorio eugubino - gualdese, ragionando sulla possibilità di varare tutte le misure possibili (fiscali, contributive, creditizie e di politica industriale) volte a garantire il rilancio dei comparti produttivi investiti dalla crisi e la restituzione della necessaria fiducia alle comunità locali e a tutto il mondo del lavoro. “Il comprensorio eugubino – gualdese si trova attualmente – affermano i consiglieri del PRC-SE - in una pesante situazione di incertezza concernente la tenuta del proprio tessuto produttivo, a causa dello stato di crisi che riguarda interi comparti produttivi sia industriali che artigianali ( si pensi al settore ceramico gualdese ) e fabbriche che storicamente hanno rappresentato il nucleo forte dell’economia del territorio ( Antonio Merloni, Tagina, Faber ). Su questo argomento, in particolare sulla crisi che da tempo investe la Antonio Merloni di Gaifana, il nostro gruppo consiliare è più volte intervenuto con ordini del giorno e mozioni sui quali si è espresso il Consiglio Provinciale. Questa azione di sensibilizzazione non ha di fatto sortito gli effetti sperati e che la situazione è ormai diventata di una gravità senza precedenti, sia per la quantità di imprese interessate e l’ampiezza delle aree coinvolte, che per le caratteristiche strutturali e non congiunturali della crisi”. “In questa situazione – continua il grupo del PRC-SE - i tradizionali ed ordinari strumenti di intervento delle istituzioni locali sembrano assolutamente inadeguati a fronteggiare una simile emergenza, che minaccia migliaia di posti di lavoro (1200 solo quelli della Merloni), oltre che il futuro economico e sociale di intere collettività. In fine ci sembra chiaro che i tempi sono ormai maturi per investire il governo nazionale della crisi chiedendogli di assumersi le proprie responsabilità nell’affrontare la crisi”. Condividi