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'Sono profondamente deluso dall'esito dell'incontro di ieri a Palazzo Chigi, sulle questioni della sanita', tra Governo e Regioni. Purtroppo si sono avverate le previsioni della vigilia: questo Governo vuole smantellare la sanita' e dare poi la colpa alle Regioni''. E' quanto afferma l'assessore regionale alla sanita' dell'Umbria, Maurizio Rosi, che, alla luce di quanto emerso dal vertice di Roma, si dice anche ''molto preoccupato''. ''La manovra finanziaria presentata dal Governo, infatti, prevede per la sanita' dei tagli per il triennio 2009-2011 che, se rimanessero di tali dimensioni, comprometterebbero la sostenibilita' del sistema sanitario anche per le Regioni come la nostra - afferma Rosi - che hanno dimostrato fino ad oggi una capacita' di governo della spesa sanitaria. Per non parlare poi delle Regioni che sono alle prese con impegnative manovre di rientro che hanno richiesto drastici tagli alla spesa e la compartecipazione dei cittadini attraverso l'introduzione di tasse e ticket. Per queste realta' gli effetti della manovra sarebbero devastanti. In pratica su 21 regioni 18 sarebbero al collasso''. ''Queste preoccupazioni - sottolinea Rosi in un comunicato della Regione - sono stateespresse in maniera unanime da parte dei presidenti e degli assessori alla sanita' di tutte le Regioni, inclusa la Lombardia che ha la responsabilita' del coordinamento interregionale del settore economico-finanziario''. ''Vale la pena - prosegue Rosi - ricordare alcune cifre perche' possa essere piu' chiara la portata dei tagli, e di conseguenza la gravita' della situazione. La manovra del Governo per il 2009 conferma il livello di finanziamento concordato nel Patto per la salute sottoscritto con il Governo Prodi, ma non riconosce il finanziamento aggiuntivo di 834 milioni corrispondente alla soppressione dei ticket sulle prestazioni di assistenza specialistica. E' vero che il Governo ha presentato un emendamento alla manovra con il quale ha annunciato la restituzione di questo finanziamento, ma si tratta di un vero e proprio bluff. In realta' lo Stato si limita a mettere a disposizione 50 milioni di euro, recentemente portati a 400 milioni dopo vivaci proteste. Per la quota mancante la manovra introduce la possibilita' per le Regioni di adottare misure di razionalizzazione che permetterebbero risparmi ai bilanci regionali da devolvere alla sanita'''. ''Ma se andiamo ad analizzare le misure di razionalizzazione previste dall'emendamento - continua l'assessore - ci si rende conto che si tratta per lo piu' di finzioni demagogiche e d'impatto finanziario ridicolo. Ad esempio e' stato sbandierato il taglio del 20 per cento delle indennita' dei revisori dei conti e dei direttori di nuova nomina. Condividi