dentista.jpg
di Fabrizio Angeli PERUGIA - Per prima fu l’Olanda, dove migliaia di italiani si sono rifugiati per rifarsi la dentiera, poi a rubargli il titolo di “Paradiso odontoiatrico per eccellenza” ci si è messa la Romania, che ha anch’essa ospitato schiere di nostri connazionali in fuga dall’italico “caro-dentisti”. Adesso veniamo a sapere che la nuova Mecca di chi è afflitto da una carie o da un ascesso è diventata l’ex Unione Sovietica. Anzi, i dentisti, di quello sterminato Paese si sono fatti ancora più intraprendenti dei loro colleghi olandesi e rumeni, tanto che da qualche tempo sono sbarcati perfino sulle rive del Trasimeno per organizzare al meglio una trasferta lunga e per certi versi un po’ avventurosa, ma che tuttavia vale la pena di tentare per evitare le tariffe incredibilmente salate di casa nostra. Il Giornale dell’Umbria ci informa, infatti, che a Tavernelle opera con grande soddisfazione un’agenzia specializzata al riguardo e così, con meno di 800 euro, visti consolari e guadagno per la stessa agenzia compresi, ci si può imbarcare da Rimini alla volta di Mosca e da li raggiungere, sempre in volo, la cittadina di Tambov, situata nella Russia sud occidentale. Certo, vanno poi considerate le spese da sostenere sul posto: circa 30 euro giornalieri per l’albergo, pasti compresi, il compenso, per noi modesto, da dare al cicerone che ci accompagnerà per l’intero soggiorno e che parlerà la nostra lingua, oltre, naturalmente, le spese mediche: poca cosa grazie al cambio assai vantaggioso dell’euro rispetto al rublo. Ad esempio, ci dicono che per una visita odontoiatrica occorrano appena 4 euro, mentre per l’estrazione di un dente permanente o alla radice ce ne vogliano 10; per un’otturazione in composito o amalgama si arriva invece a 28, che salgono a 70 per una corona in ceramica e a 250 per una protesi fissa ad un dente con triplo ponte in ceramica. Fate un po’ voi i conti di quanto si può risparmiare se nel “libero mercato italiano”, dove dovrebbe valere la legge della concorrenza, già nel 1991, secondo un’indagine del Movimento Consumatori, a fronte di una tariffa convenzionata di 250.000 lire per una protesi totale di 14 elementi, in realtà se ne spendevano circa sei volte tante. E parliamo di più di 15 anni fa, quando le tariffe praticate erano assai più morigerate rispetto ad oggi. Ciò spiega perché tante famiglie italiane ed umbre siano state costrette ad indebitarsi per il dentista e dà ragione a chi, per non mandare in rosso il conto corrente o peggio contrarre un prestito assai oneroso, decide di affrontare trasferte di questo tipo che, oltretutto, offrono anche il vantaggio, se non altro, di visitare, per quanto in maniera assai fugace e limitata, un Paese diverso dal nostro. Ciò da pero ragione anche a Rifondazione Comunista che, proprio per calmierare il mercato odontoiatrico umbro, ha presentato in Regione una proposta di legge per istituire un efficiente servizio di assistenza odontoiatrica protesica e ortesica pubblica; proposta che è attualmente all’esame della Commissione affari sociali e che si spera possa arrivare assai presto in aula. Lo scopo è di permettere agli umbri di curarsi i denti al costo previsto dal tariffario ufficiale del Ministero della Salute che è mediamente inferiore del 65% rispetto ai prezzi praticati sul libero mercato. Per ottenere ciò, la Regione dovrà investire 600 mila euro, da distribuire in due annualità: quanto basta per acquistare una trentina di “riuniti” (come si chiamano i complessi macchinari che consentono di ottimizzare il servizio) da mettere poi a disposizione di altrettanti ambulatori pubblici ben distribuiti sul territorio umbro. Se si otterrà questo, diventerà allora più conveniente per noi farci curare i denti sotto casa ed anche i dentisti privati saranno obbligati a ridimensionare un bel po' le loro pretese. Condividi