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PERUGIA - “E’ necessario che a tutte le iniziative per salvare la Antonio Merloni di Gaifana di Nocera Umbra ed i posti di lavoro dei suoi dipendenti si affianchino interventi per studiare e realizzare soluzioni alternative, che riguardino non solo la specifica azienda, ma che coinvolgano l’intero tessuto produttivo del territorio che necessita di diversificarsi e rinnovarsi”. Lo propone il capogruppo di Prc in Consiglio regionale Stefano Vinti, evidenziando la “mobilitazione senza precedenti di ieri, lunedì 14 luglio, da parte dei lavoratori della Merloni di Gaifana (Nocera Umbra). Intendiamo sottolineare ancora una volta, prosegue Vinti, “come le attuali e drammatiche difficoltà dell’azienda rischiano sempre più di trasformarsi in un vero e proprio stato di crisi i cui costi, come sempre molto cari, ricadrebbero in primo luogo sui lavoratori e sulle lavoratrici”. La crisi aziendale, per lo stesso Vinti, è “crisi di un intero territorio che ha visto ormai da lungo tempo il proprio destino legato a quello delle imprese del gruppo Merloni, delle quali è diventato a tutti gli effetti serbatoio per la manodopera ed indotto per la produzione. Proprio per questo – aggiunge - pensiamo che occorra un vero e proprio nuovo modello produttivo che, punti sulla diversificazione e l’innovazione, superi la monoproduzione e realizzi un sistema che operi al fine di creare un’economia plurale ed aperta”. “Un modello che – spiega Vinti - pur mantenendo, valorizzando e migliorando le vocazioni tipiche del territorio, sappia guardare anche a nuovi settori produttivi, allo sviluppo di un manifatturiero di alta tecnologia e qualità, ma anche alla promozione del terziario, dei servizi, della cooperazione, dell’agro-alimentare, della cultura e del turismo” . Vinti chiede in ultimo al Governo, “di dare adeguate risposte innanzitutto sul versante degli ammortizzatori per i lavoratori e di liberare risorse che dovranno essere indirizzate al raggiungimento dell’obiettivo del mantenimento dei livelli occupazionali e degli standard economico-sociali che caratterizzano questa parte della nostra regione”. Condividi