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PERUGIA - Difendere il potere d'acquisto di salari e pensioni e puntare con forza alla crescita qualitativa del sistema Umbria. Sono queste le principali scelte prioritarie indicate da Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria nel documento varato al termine della riunione di stamani degli organismi regionali unitari. Secondo i sindacati umbri, queste due priorita' si possono perseguire, ed il confronto con la Regione sul Patto per lo sviluppo si puo' riavviare, a condizione di modernizzare l'assetto istituzionale ed il sistema dei servizi, sostenere il sistema produttivo umbro nei processi d'innovazione, promuovere una politica del lavoro capace di incidere sulle criticita' umbre. Inoltre i sindacati chiedono di riorganizzare e industrializzare il sistema dei servizi pubblici locali, qualificare le politiche pubbliche del welfare, avviare un confronto con le associazioni delle imprese per un nuovo modello di relazioni sindacali, una rinnovata contrattazione di secondo livello ed una piu' equa redistribuzione della ricchezza a favore del lavoro. Ma a preoccupare i sindacati umbri - riferisce il loro comunicato - e' soprattutto l'azione messa in atto dal Governo nazionale, con scelte considerate ''inique, sbagliate e inadeguate''. La manovra economica proposta dall'esecutivo rischia infatti - secondo Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria - di ''colpire in modo consistente quantita' e qualita' dei servizi sociali''. I numeri, per i sindacati, parlano chiaro: ''per la nostra regione - e' stato ricordato nella relazione di apertura - si stimano tagli ai trasferimenti per circa 200 milioni di euro in tre anni, di cui quasi 120 alla sanita'''. Di fronte a questo quadro ritenuto ''inquietante'', l'obiettivo del sindacato e' quello di difendere i contenuti del protocollo del 23 luglio e sostenere le rivendicazioni delle piattaforme sindacali nazionali su fisco e riforma del modello contrattuale. ''Coerentemente a cio' - si legge nel documento approvato dal direttivo unitario - Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria contrasteranno quelle scelte di politica economica, fiscale e sociale della manovra del Governo che vanno nella direzione opposta. L'azione del sindacato - si legge ancora nel documento - dovra' puntarea cambiare tali scelte, con il confronto se possibile, con forti iniziative unitarie di mobilitazione e lotta se necessario''. Condividi