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Nel corso di questo ultimo fine settimana, il Prc della provincia di Perugia si è ritrovato a congresso al Motel Park di P.te San Giovanni. Eletto il nuovo comitato politico federale, che a sua volta ha designato Enrico Flamini come successore di Juri Pelucca alla guida della segreteria provinciale del partito con 59 voti favorevoli, 32 astensioni e una scheda nulla. Il nuovo segretario provinciale ha alle spalle una lunga storia di militanza e attività politica e comunque raccoglie il consenso di vasta parte della base del partito, per il quale si è molto speso in passato e altrettanto intende fare per il futuro. Enrico Flamini, 33 anni, laureato in lettere, già operaio presso lo stabilimento Buitoni di Sansepolcro, attualmente Assessore alle Politiche culturali e scolastiche del comune di san Giustino, inizia il proprio lavoro politico nel circolo Prc A. Gramsci di San Giustino, uno dei circoli più importanti e radicati della Provincia di Perugia. Nel 2003-2004 collabora con la FIOM CGIL di Perugia presso la Camera del Lavoro Alta Umbria di Città di Castello. Nel 2005 entra a far parte del Comitato politico federale del Prc di Perugia ed entra in segreteria provinciale come responsabile lavoro e coordinatore dei circoli Prc dell’Alto Tevere. Attualmente è anche membro dell’ufficio Politico Regionale del Prc Umbria. La sua prima dichiarazione da Segretario provinciale. “Intendo innanzitutto rivolgere al compagno Pelucca e agli altri membri della segreteria uscente un caloroso pensiero per l’impegno profuso nella direzione politica del Partito, attraversando fasi politiche difficili, nelle quali Rifondazione ha sempre rappresentato un punto di riferimento per l’intera sinistra del territorio provinciale. Voglio ringraziare le compagne e i compagni per la fiducia che mi è stata accordata in un momento così denso di responsabilità storica per il futuro del nostro partito e della sinistra. Al di là dell’esito del congresso nazionale e oltre le divisioni sulle mozioni congressuali, auspico che prevalgano il senso di responsabilità e una scelta di gestione unitaria del partito perchè le differenze emerse nella discussione non sono tali da impedire un lavoro e una prospettiva comuni. Esiste una specificità dei comunisti e della sinistra nella provincia di Perugia di cui questa comunità può e deve sentirsi interprete per il rispetto che merita la nostra storia. Dobbiamo innanzitutto tornare ad essere “utili”, presenti nei luoghi di lavoro, riconoscibili nelle vertenze operaie e del lavoro dipendente e autonomo, nelle lotte delle comunità sui temi ambientali, nei movimenti che rivendicano diritti e beni comuni, per contrastare in modo efficace le difficoltà che la crisi della globalizzazione produce tra i lavoratori e negli strati popolari del nostro territorio. Penso infine che le modalità di svolgimento dei congressi di circolo ci abbiano indicato una positiva dialettica interna dalla quale possiamo ripartire per l’impegnativa fase che ci attende. Dobbiamo e possiamo rafforzare il partito e costruire l’unità della sinistra con il contributo e le competenze di tutte e tutti”. Condividi