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Fabrizio Cerella, giornalista di Umbrialeft e dirigente nazionale di Rifondazione Comunista, si trova in questi momenti - per alcuni analisti politici considerati storici - a Cuba per una breve vacanza. Una vacanza che è ormai diventata per lui, dopo le dichiarazioni di Fidel Castro, una intensa settimana di lavoro giornalistico. Il leader cubano ha inviato ad un giornalista di Cuba una lettera nella quale afferma di volersi fare da parte. Ma le interpretazioni sono molteplici. Che cosa hai capito tu di questa storia? "Certamente ci troviamo di fronte ad un fatto storico per Cuba: perchè per la prima volta Fidel non sarà lui a disignare, come sempre ha fatto fino ad oggi, il primo ministro e i suoi ministri. Una nomina collettiva prevista per il prossimo 5 marzo, mentre il 20 gennaio si vota per il rinnovo dei deputati. Fidel, in quella lettera, ha aperto ad un nuovo corso politico a Cuba, consapevole di non avere più la forza di tenere a bada tutti: colonelli e popolo". Questo vuol dire che si farà da parte, magari lasciando lo scettro del potere al fratello Raoul? "Guarda, personalmente non credo che Cuba potrà fare a meno di Fidel, e Fidel seppur malato e ormai alle soglie degli 82 anni, voglia fare a meno di Cuba. Eppoi il vecchio leader nella lettera inviata al cronista cubano lo dice chiaramente che darà il suo contributo. Si ritaglia un ruolo da saggio in due passaggi ricordando i meravigliosi periodi storici che gli è toccato vivere e citando una leggenda dell'architettura cubana che alle soglie dei 100 anni continua a dettare le regole nel campo perchè "bisogna essere coerenti fino alla fine". Fidel sarà coerente fino alla fine con se stesso". Ma per quanto riguarda Raoul? "Ha detto largo ai giovani....magari non subito. Quindi per un breve periodo il fratello del leader sarà ancora una volta il traghettatore e poi via libera a delle aperture economiche attraverso la classe degli under 50". Che aria si respira in mezzo alla gente di Cuba? "C'è grande tranquillità ma anche attenzione a quello che sta accadendo intorno. Non è un mistero che in molti sognano una revisione al socialismo degli anni 60-70 di Cuba". Condividi