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TERNI – La Giunta provinciale di Terni ha approvato stamattina l’atto d’indirizzo per il prossimo anno scolastico, relativamente a varie tematiche riguardanti gli istituti secondari del territorio, e l’avvio sperimentale dei Distretti formativi, uno nel settore tecnico-tecnologico e un altro in quello economico-aziendale. La deliberazione dell’esecutivo di Palazzo Bazzani ha fatto seguito alle relazioni del Presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, e dell’Assessore provinciale alla Scuola, Donatella Massarelli, e costituisce atto d’indirizzo operativo per l’azione dei vari servizi dell’Ente e per l’iniziativa politica. I Distretti si inseriscono nell’ottica del rilancio degli studi tecnici e professionali ed in questo senso la Giunta ha dato mandato al Presidente e all’Assessore di porre in essere ogni atto necessario nei confronti dell’Assessore regionale al ramo, Maria Prodi, del Dirigente scolastico regionale e dei dirigenti scolastici per l’attuazione in via sperimentale dei nuovi Distretti per i quali la Provincia ha messo a disposizione 500.000 euro con la programmazione dei fondi della formazione al fine di rispondere adeguatamente alle esigenze locali del mondo del lavoro e della produzione e per un reale processo di integrazione fra le scuole, le imprese e le loro associazioni, l’università, il sistema della formazione e della ricerca, ottimizzando risorse umane, professionali, finanziarie e logistiche. In questo contesto, tenendo conto delle caratteristiche peculiari e specifiche dell’istituto d’Arte “O.Metelli” e della possibilità dell’ingresso nel Distretto dell’istituto per Geometri “Sangallo”, è intenzione dell’Amministrazione provinciale proporre l’autonomia dell’istituto d’Arte. “Crediamo – affermano Cavicchioli e Massarelli – che questa sia una proposta positiva per il nostro territorio che può rispondere adeguatamente alle necessità di crescita qualitativa, recuperando un ruolo per gli istituti tecnici e professionali che hanno segnato la nostra storia e il nostro sviluppo”. Verrà inoltre formalizzata dal Presidente e dall’Assessore la proposta al Dirigente scolastico regionale e ai Dirigenti degli istituti interessati di mettere a disposizione delle scuole secondarie, con provvedimenti concordati, adottati e a carico dell’Ente, orientatori con competenze psico-pedagogiche in grado di dare un supporto a studenti, insegnanti e famiglie, per affrontare adeguatamente i fenomeni del “bullismo” e del disagio giovanile che stanno interessando in maniera preoccupante anche il nostro territorio provinciale. Tenendo conto dei ruoli e delle competenze, la Giunta ha espresso perplessità per alcune decisioni che hanno riguardato gli assetti dirigenziali degli istituti secondari locali, in quanto, fermi restando il rispetto e la capacità degli interessati, andrebbe perseguito con maggiore efficacia l’obiettivo di costruire assetti stabili e funzionali e processi di innovazione e utilizzo delle competenze in relazione alle caratteristiche degli istituti. Per quanto riguarda infine l’edilizia scolastica il Presidente della Provincia informa che per l’anno in corso sono stati previsti investimenti per circa 4 milioni di euro che saranno impiegati per la realizzazione dei laboratori del Casagrande, nel complesso di Viale Trieste, che potranno rappresentare un’opportunità per i servizi della vicina facoltà di Medicina, per il Magistrale di Terni, il Liceo scientifico Majorana e il Classico di Orvieto e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli altri istituti. “E’ indispensabile –aggiungono Presidente e Assessore – che Governo e Parlamento finanziano le leggi a sostegno dell’edilizia scolastica in quanto gli Enti locali in futuro non saranno più in condizione, solo con le proprie risorse, di svolgere il ruolo agli stessi assegnato in questo settore. E’ inoltre necessario che il processo costante di riforme e controriforme in atto nella scuola cessi, per dare certezza e capacità di programmazione in un comparto vitale per il futuro del Paese. E’ senz’altro contraddittoria e negativa – concludono - la decisione di tagliare 130.000 posti di lavoro che rischia di bloccare processi di innovazione qualitativa della scuola”. Condividi