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PERUGIA - ''Il gap negativo della donazione di sangue in Umbria e' ancora sotto controllo, ma puo' trasformarsi, soprattutto nei mesi estivi, in un problema estremamente grave, non tanto per le 'urgenze garantite', ma soprattutto per la 'chirurgia programmata'''. Lo ha detto l'assessore alla Sanita' della Regione Umbria Maurizio Rosi. Rosi - riferisce una nota della Regione - e' intervenuto stamani a Perugia alla conferenza stampa organizzata a Palazzo Donini per parlare dell'emergenza-sangue in Umbria ed illustrare i dati relativi alle donazioni in questi primi mesi del 2008. All'incontro con i giornalisti erano presenti tutti i direttori delle Aziende ospedaliere dell'Umbria e rappresentanti dell'Avis regionale. ''In questi anni - ha proseguito Rosi - anche grazie alla collaborazione di altri enti ed associazioni di volontariato e a mirate campagne di sensibilizzazione, abbiamo fatto molto, ma oggi dobbiamo fare ancora di piu' con il sostegno di tutti, in particolare degli organi di stampa''. ''Il fabbisogno di sangue - ha aggiunto l'assessore - e' in continua crescita per gli interventi chirurgici sempre piu' complessi ed e' indispensabile in numerose situazioni di emergenza e per l'aumento delle malattie croniche, dovute all'invecchiamento della popolazione. L'emergenza e' dettata anche dal fatto che in Umbria sono aumentati i centri di eccellenza e sono nati nuovi servizi che hanno portato ad un aumento della richiesta. Dobbiamo evitare quello che sta accadendo in Lombardia e all'ospedale di Careggi a Firenze''. ''Considerando che l'estate e' sempre molto critica - ha detto Andrea Casale, vice presidente regionale dell'Avis - chiediamo un maggiore impegno ai nostri socie ai cittadini non ancora donatori. In questi ultimi mesi, l'Avis, attraverso l'Anci, ha chiesto sostegno a tutti i Comuni dell'Umbria. E' nato un progetto che prevede varie strategie, ma siamo coscienti che e' necessario potenziare le varie campagne di informazione e un maggiore coordinamento tra le istituzioni coinvolte''. Il direttore dell'Asl 2 di Perugia, Walter Orlandi - continua la nota - ha sottolineato che l'azienda perugina ha aumentato di molto il consumo di sangue, soprattuttoper gli interventi di alta specialita' e per l'elevato numero di trapianti di midollo. ''Il sangue e i suoi emoderivati - ha detto - sono 'farmaci salvavita' insostituibili in molti percorsi assistenziali, indispensabili per gli interventi chirurgici, onco-ematologici e per i trapianti. Nel Perugino - ha aggiunto - c'e' stato un aumento delle donazioni dell'1,37 per cento, che va ulteriormente incrementato per avvicinarci ai parametri nazionali e contribuire all'autosufficienza”. Condividi