presepi corallo 2.jpg
CORCIANO - Realizzati con forme e materiali che rispecchiano la provenienza geografica e il gusto del tempo al quale appartengono, i presepi in mostra a Corciano - nella chiesa museo di san Francesco fino al prossimo 13 gennaio - alternano al corallo l'avorio, l'alabastro, l’oro, l’argento, l'osso, il sughero, la pietra lavica, la madreperla, la conchiglia, la tartaruga, l’onice e il lapislazzulo. Materiali così diversi si amalgamano tra loro in un tripudio di forme e colori che sapienti mani di ingegnosi artisti hanno declinato in originali e preziosi presepi. Circa cinquanta pezzi unici, rari da trovare, riproducono l’intera Natività, angeli, e statuine superstiti di presepi andati perduti nel tempo. A minuscole scene presepiali su un cammeo si affiancano bassorilievi su conchiglie giganti del Pacifico; un prezioso incensiere fa bella mostra di sé accanto all’antico modello di una nave utilizzata per la pesca del corallo. Ed è appunto il corallo il protagonista assoluto della mostra: rosso quello tipico del Mediterraneo, chiaro quello “pelle d’angelo” del Giappone, nero di provenienza orientale; al centro le tante sfumature di colore di una mostra che punta a emozionare lo spettatore, e non solo per l’insolito accostamento che vede l’antico e arroccato borgo umbro ospitare manufatti con materiali provenienti dal mare, ma anche per la disposizione accogliente, calda e chiara che, accompagnata dalle didascalie, si avvale anche della guida di un prezioso catalogo. I presepi di corallo provengono dalla Sicilia e dalla Campania e rappresentano un filone di eccellenza, poco conosciuto e raro da trovare. La loro produzione iniziò intorno alla metà del Settecento in Sicilia, e in particolare nel trapanese, dove intensa era la pesca del corallo, per allargarsi poi nel territorio campano di Torre del Greco. La mostra “Il presepe e il corallo. L’incantesimo vermiglio nel borgo antico” è stata inaugurata l’altro pomeriggio facendo seguito ad un convegno sul tema svoltosi nella Sala del Consiglio comunale. “Unendo alla mostra dei presepi di corallo il nostro tradizionale presepe curato dalla Parrocchia, con statue a misura d’uomo che rendono l’antico borgo, complice la nebbia che da alcuni anni si ripresenta puntuale, un luogo incantato dove ogni anno accorrono sempre più visitatori, Corciano - ha sostenuto il sindaco Nadia Ginetti, introducendo il convegno - si trasforma in una vetrina ad alto livello per promuovere non solo il nostro territorio ma anche il patrimonio nazionale”. All’allestimento della mostra (che propone presepi realizzati da famosi artigiani campani e siciliani, ma anche pezzi provenienti da collezioni private e da musei come il Museo Pepoli di Trapani, il Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari di Taormina, il Museo Civico Antonio Cordici di Erice, il Museo Diocesano San Matteo di Salerno, il Museo San Martino di Napoli, il Museo del Corallo di Torre del Greco, il Museo Liverino, il Museo della Reggia di Caserta, il Museo del Corallo dell’Istituto Statale d’Arte di Torre del Greco), ha partecipato lo scenografo Francesco Antonio Grasso. La mostra "Il Presepe e il Corallo" è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali dell’Umbria e le Soprintendenze per i Beni Culturali della Campania e della Sicilia, oltre che con il patrocinio della Regione Umbria e della Regione Campania. Accanto all’esposizione principale propone una mostra fotografica dedicata alla lavorazione del corallo, con particolare riferimento all’impiego della manodopera femminile documentato attraverso un archivio cartaceo e fotografico realizzato nel corso di due secoli, dove viene rappresentato il lavoro delle “corallare”, ragione per cui, essendo il 2007 l’anno dedicato alle pari opportunità, l’iniziativa ha potuto avvalersi del patrocinio della Regione Umbria. La Mostra rimane aperta tutti i giorni festivi e pre festivi: 10,00- 13,00 / 15.30 - 19.30, ad eccezione del 25 dicembre e del 1° gennaio con orario 16.30 - 19.30. Condividi