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PERUGIA - C'era anche Ana Maria Temneanu, la rumena di 20 anni strangolata la notte tra il 5 e il 6 luglio scorso nel suo appartamento di Madonna Alta, a Perugia, tra le 19 persone indagate nell'ambito dell'operazione dei carabinieri denominata ''Lily Marlene'' che ha portato a smantellare una presunta organizzazione criminale composta da due diversi gruppi di albanesi e rumeni che gestivano un vasto giro di prostituzione nel capoluogo umbro. Secondo quanto emerso dalle indagini, la ventenne era tra le ragazze sfruttate dal presunto sodalizio criminale ma in alcune occasioni avrebbe avuto anche un ruolo di cooperazione con la presunta banda. In particolare - ritengono gli investigatori -, ospitando nel suo appartamento alcune donne che venivano fatte prostituire. Agli inizi dell'attivita' di indagine la rumena era anche stata intercettata telefonicamente. Il suo ruolo nell'organizzazione non era comunque ritenuto rilevante e, da gennaio, l'attenzione si era concentrata su altri soggetti. Dagli accertamenti svolti in questi mesi dai carabinieri sembra pero' che non siano emersi elementi che colleghino i fatti dell'indagine ''Lily Marlene''con l'omicidio sul quale sta svolgendo accertamenti la squadra mobile di Perugia. A ritrovare il corpo della giovane rumena, in camera da letto, era stata la coinquilina di Ana Maria Temneanu che ha poi dato l'allarme alla polizia. Il medico legale ha quindi accertato che la vittima e' stata prima colpita violentemente al volto e poi strangolata, forse con un cordino da tenda. Sulla porta dell'appartamento non e' stato trovato nessun segno di effrazione e l'ipotesi piu' probabile e' chela giovane abbia fatto entrare volontariamente in casa la persona che l'ha poi uccisa. Condividi