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di Nicola Bossi Ha fatto bene La Sinistra-L'arcobaleno (al momento per bocca sola della Sinistra Democratica e Rifondazione comunista) a chiedere una seduta straordinaria del consiglio regionale per parlare di salari bassi e costi della vita altissimi. Infatti, questa mattina nell'ambito del progetto dell'osservatorio regionale sui prezzi sono stati diramati i prezzi della città di Foligno. Una prima parte soltanto per lo studio del minipaniere umbro vede coinvolti anche i comuni di Città di Castello, Narni, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni e Todi. La rilevazione di tali prodotti consente di produrre mensilmente per comune e per prodotto il prezzo minimo, il prezzo massimo, il prezzo medio del prodotto più venduto e il prezzo medio generale, consentendo in tal modo un monitoraggio della dinamica dell'offerta dei prezzi articolata territorialmente e contestualmente consente di analizzare il comportamento di spesa del consumatore in relazione ai prezzi. Dalla lista generale di Foligno emerge che i prodotti alimentari dal settembre del 2006 ad oggi sono aumentati dell'1,8 per cento, le bevande alcoliche del 2,3 per cento, abbigliamento 1,3 per cento, abitazione e bollette 1,4 per cento, mobili e articoli per la casa del 1,2 per cento. Ma il vero boom nel giro di un anno si è registrato per le voci ristorazione più 2 per cento, istruzione più 3 per cento, altri servizi 3,1 per cento. Restano invariati i costi sanitari, per la cultura ed eventi, mentre per l'acquisto di materiali per la comunicazione i prezzi sono scesi del 8,6 per cento. Il paniere riserva dei prezzi minimi e massimi dello stesso prodotto alimentare che veramente fanno arrabbiare. Ma il confronto dimostra ancora una volta che bisogna saper scegliere e osservare prima di sborsare cifre enormi. E' la carne di bovino il prodotto con il massimo scarto tra un prezzo minimo e quella massimo: si può arrivare a risparmiare fino a 4 euro al chilo. Condividi