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SPOLETO - Lo spettacolo 'A sciaveca, tragedia in versi in lingua flegrea di Mimmo Borrelli, che ha vinto il premio Tondelli 2007, sara' presentato dal Teatro Stabile di Napoli in prima assoluta domani 9 luglio, il 10 e l'11, al Festival dei 2 Mondi di Spoleto, con la regia di Davide Iodice. Sciaveca e' il termine che lungo il tratto di costa tirrenica dei Campi Flegrei, in Campania, i pescatori usano per indicare la rete da strascico utilizzata per la pesca sottocosta, sempre imbrattata di fango e melma. Nell'immaginario del giovane autore, il termine Sciaveca rinvia all'ingarbugliato patrimonio di fatti, memorie, mitologie, di uno dei territori campani tra i piu' ricchi di storia. Attraverso una meticolosa raccolta di testimonianze popolari, Mimmo Borrelli (gia' vincitore nel 2005 del Premio Riccione per 'Nzularchia) ha costruito una poderosa opera in dieci canti e tremila endecasillabi sciolti, che ci restituisce un'epopea arcaica straordinariamente attuale. La complessita' della materia drammaturgica e la ricchezza dei materiali utilizzati per la sua composizione, ha portato gli autori del progetto teatrale - lo stesso Borrelli e ilregista Davide Iodice - ad immaginare un percorso di lavoro, articolato in piu' anni e con diversi esiti. Lo spettacolo si presenta oggi nella sua forma compiuta e narra la storia di un uomo disperso in mare, che dopo un anno circa dalla scomparsa torna, incredibilmente, sulla terra. Tra lo stupore iracondo dei suoi uccisori, che gridano vocianti al miracolo, e una personale spossatezza mista a spaesamento, Tonino 'u bbarbone - cosi' si chiama il protagonista - crede che tutto sia avvenuto la notte prima del suo messianico avvento. Ma chi intona le fughe del racconto e' il Mare, che rifocilla e chiarisce le dissolutezze mnemoniche del nostro 'Messia stimmaculato'. Ne sono interpreti Mimmo Borrelli, Floriana Cangiano, Davide Compagnone, Vincenzo Del Prete, Massimo De Matteo, Piergiuseppe Francione, Angelo Laurino, Stefano Miglio, Marco Palumbo, Michele Schiano di Cola con musiche di Antonio Della Ragione, Lorenzo Niego, Guido Sodo, scene di Tiziano Fario e costumi Enzo Pirozzi. ''In un Averno reso lurido dalla modernita' - annota Iodice, che firma la riduzione scenica del'imponente opera con l'autore - i protagonisti della vicenda sembrano restituiti dal mare, sbattutti come pesci marci sulla banchina della scena, per macerare fino all'ultimo sentimento, fino all'ultima ragione, di una storia tanto simbolica quanto autentica e spietata''. Condividi