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PERUGIA - Confindustria e Ance Perugia esprimono - in un comunicato - ''grande preoccupazione per le ripercussioni negative che gli sviluppi della vicenda legata agli appalti potrebbero avere sul comparto delle costruzioni, sull'intera economia e sui livelli occupazionali della regione''. ''Preoccupazioni - prosegue il comunicato - che aumentano di fronte alla pesante decisione di delegare la gestione di quattro delle aziende coinvolte ad un commissario giudiziale. Siamo di fronte a misure inusuali, se rapportate al numero limitatissimo di casi nei quali la magistratura italiana ha ritenuto di avvalersene e se si considera che siamo ancora nella fase delle indagini preliminari e dunque di un lavoro teso a fare piena luce sui fatti contestati''. Secondo Confindustria e Ance, inoltre, ''nei rari casi in cui sono stati adottati simili provvedimenti, ci si trovava di fronte a vicende di dimensione e portata, a quanto ci risulta, non confrontabili con quelle sulle quali si sta indagando in Umbria''. ''Le decisioni - continua il comunicato - sono state sicuramente adottate anche con l'intento di garantire la continuita' dell'attivita' delle imprese, per dare certezze ai lavoratori e per rasserenare e normalizzare il rapporto tra le stazioni appaltanti pubbliche e le aziende. In questo senso auspichiamo un atteggiamento positivo e responsabile di tutti i soggetti economici, politici e sociali, al fine di ripristinare un clima di costruttiva e trasparente collaborazione''. ''L'edilizia da sempre, ma soprattutto negli ultimi dieci anni - sottolineano Confindustria e Ance - ha contribuito in modo consistente allo sviluppo economico dell'Umbria. Al tempo stesso le rappresentanze del settore hanno portato avanti importanti battaglie a favore della regolarita', della sicurezza e della legalita'. Tutto cio' e' stato possibile soprattutto grazie alla capacita' di collaborazione e di concertazione tra le associazioni di categoria delle imprese, i sindacati dei lavoratori e le istituzioni pubbliche''. Confindustria ed Ance Perugia, ''ritenendo che anche in questo momento il metodo della concertazione rappresenti uno strumento indispensabile di lavoro, condividono la proposta avanzata nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori di istituire quanto prima un 'tavolo straordinario' intorno al quale riunire tutte le parti sociali, comprese le istituzioni pubbliche''. ''Tale strumento - affermano - si rende indispensabile per gestire e contrastare le conseguenze negative che si stanno prospettando, anche con riferimento alla particolare e sfavorevole congiuntura economica del settore, per mettere in atto politiche utili alla riorganizzazione e al rilancio delle costruzioni''. Condividi