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PERUGIA - Seduta quasi lampo, quella di stamani, per il consiglio regionale dell'Umbria che, in poco piu' di un'ora di confronto in aula, ha approvato la relazione sull'attivita' dell'Arusia (l'agenzia per l'agricoltura) e le linee guida per istituire nuovi indirizzi di studio nelle medie superiori. Entrambi gli atti sono passati a maggioranza, con il voto contrario del centro destra. ''Un anno di transizione'', il 2008, quello dell'Arusia, nella definizione del consigliere regionale Giancarlo Cintioli che stamani a Palazzo Cesaroni ha tenuto la relazione di maggioranza sul programma dell'agenzia per lo sviluppo agricolo dell'Umbria. Un programma che non ha ottenuto il consenso dell'opposizione. Prima del voto sulla relazione, e' stato sempre Cintioli ha ricordare le linee principali dell'attivita' dell'Arusia per quest'anno, e cioe' la valorizzazione delle produzioni agricole locali e l'azione tesa a favorire l'uso delle energie rinnovabili. L'atto ha ottenuto 12 voti favorevoli e sette contrari. Quanto alle linee guida per istituire nuovi corsi di studio e sezioni nelle medie superiori dell'Umbria: ''Quest'anno parliamo di scelte, l'anno prossimo ci troveremo probabilmente a confrontarci su tagli dolorosissimi, se verranno attuati i ridimensionamenti di organico degli insegnanti paventati dal Governo'', ha detto l'assessore Maria Prodi prima del voto finale (13 si' ed undici no). La Prodi ha difeso i criteri ispiratori dell'atto odierno, ''ispirato dal realismo delle scelte e dalla necessita' di evitare sovrapposizioni, dettate magari da campanilismi o da esigenze non parametrate sugli studenti ma su altri soggetti''. ''Dal prossimo anno avremo molte meno certezze'', ha ribadito l'assessore, secondo la quale il Governo nazionale ''sta portando avanti una riforma camuffata del sistema scolastico italiano. E tutto questo mentre sui giornali si discute dell'uso o meno del grembiule a scuola...''. All'assessore Prodi ha replicato, per le opposizioni, Massimo Mantovani, di Fi, definendo ''un alibi'' quello dei tagli ed il grembiule ''un simbolo di quella scuola basata sulla distinzione tra docente e discente che la sinistra, con il '68, ha voluto distruggere, facendo posto ad un sistema formativo dove il merito e' scomparso e dove tutto si livella in basso''. Controreplica immediata, a nome della maggioranza, del capogruppo Pd Gianluca Rossi: ''I tagli non li abbiamo annunciati ne' la Prodi ne' il sottoscritto, sono un rischio reale per la scuola italiana'', ha detto Rossi, sollecitando poi la giunta regionale ''a far arrivare in aula dopo l'estate il maxiemendamento al disegno di legge regionale sul sistema formativointegrato, per dare un segnale d'innovazione all'intero settore''. Condividi