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di Nicola Bossi E' stato premeditato il tentato omicidio portato avanti da Pietro Reali, l'uomo che ieri sera ha sparato all'ex fidanzata Cinzia Martini, ferendola non gravemente e che poi si è suicidato. Con sè, secondo la ricostruzione del comando dei Carabinieri di Spoleto, aveva portato due pistole per poter aver una potenza di fuoco che non lasciasse scampo. Reali ha sparato 5-6 colpi, di cui tre sono finiti nell'addome della ragazza. La forte uscita di sangue ha fermato l'uomo, convinto forse di averla uccisa. Ma i tre colpi, fortunatamente, non hanno leso gli organi vitali della donna. Altro elemento che riconduce alla premeditazione riguarda invece l'agguato: l'uomo è arrivato nel casolare di campagna due ore prima del ritorno a casa dell'ex. Per non destare sospetto ha nascosto l'auto - una mercedes - in una stradina laterale costeggiata da rovi e arbusti. E si è nascoto in un campo adiacente al casolare. Reali avrebbe agito in una condizione psicologica border-line anche per un fatto pregresso: alcuni anni prima era stato lasciato dalla moglie dopo un lungo periodo di crisi coniugale. L'ennesimo rifiuto, l'età vicina ai 40 anni e l'amore per le armi lo ha portato a premeditare e compiere l'aggressione a danno di Cinzia Martini. Condividi