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di Daniele Cibruscola Una nuova risposta del Comune alla continua domanda di sicurezza arriva stamattina per bocca di due Assessori; Antonello Chianella – assessore alla Vigilanza Urbana – prima, Tiziana Capaldini – assessore alle Politiche Sociali – poi, hanno illustrato in una conferenza stampa a Palazzo dei Priori i dati degli interventi compiuti negli ultimi anni dai vigili urbani nelle varie zone del capoluogo umbro. Il monitoraggio e il controllo dei lavavetri ai semafori, la repressione del fenomeno della prostituzione in via Settevalli, gli sgomberi di di nomadi e soggetti senza fissa dimora, controlli di varie residenze in zone “ad alto rischio delinquenza”. “Pur non avendo mai fatto propaganda alle nostre iniziative per la sicurezza – tiene a sottolineare Chianella – il Comune si è da sempre adoperato in tal senso e continuerà a farlo”. Parlando di dati, 844.277 sono gli euro già spesi solo per la video sorveglianza della città, 136.000 quelli futuri già deliberati dal Consiglio. Ma la sicurezza e la convivenza civile passa anche per la casa, per gli alloggi, e quelli pubblici ne sono l’esempio primo. Tiziana Capaldini espone quindi l’idea, affatto marginale, di una futura dislocazione degli alloggi popolari sul territorio Perugino. Finora la maggior parte delle abitazioni (il 43%) era concentrata in due sole circoscrizioni, la III e la X; per ovviare ad una concentrazione di soggetti sociali “a rischio” si provvederà quindi ad un ampliamento delle zone interessate. Questa, congiuntamente ad un’accurata verifica dei requisiti per l’assegnazione delle case, la risposta del Comune al problema sul diritto alla casa. Sinergia tra forze dell’ordine e organi istituzionali locali (ma anche nazionali) per continuare a mantenere Perugia una città sicura. Condividi