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L'Italia tira sempre più la cinghia: i consumi mostrano ancora un segno meno a maggio. Secondo Confcommercio, il calo a maggio è stato rispetto allo stesso mese del 2007 del 2,7%. Si tratta del settimo segno negativo consecutivo: nei primi cinque mesi dell'anno, la flessione è stata dell'1,8% contro il +1,1% dello stesso periodo del 2007. Ma quello che preoccupa, è che questi dati confermano una "crisi strutturale e profonda" e non legata a fenomeni stagionali. In caduta libera i consumi per "beni e servizi ricreativi", ossia cinema, sport, teatro ma anche cartoleria, libri e riviste o giochi, cd, dvd e articoli per il campeggio. Altre voci in picchiata sono i beni e servizi per la mobilità (-13,5%), e alimentari, bevande e tabacchi (-3,3% ma in misura molto più contenuta rispetto ad aprile quando il calo fu del -4,4%). Un segno meno anche per abbigliamento e calzature (-2,3%), ma in leggera 'ripresa' rispetto ad aprile (-6,8%). In particolare per quanto riguarda i consumi alimentari, alcuni dati elaborati dal centro studi Fipe dimostrano che tra giugno 2007 e giugno 2008 i prezzi all'origine di parecchi prodotti agricoli hanno subito un rialzo costante, arrivando a toccare, ad esempio, un +106% per quanto riguarda cavolfiori e cavoli broccoli. I formaggi hanno subito un incremento medio di oltre il 15% e non è andata meglio nel settore ortofrutticolo dove il prezzo dei meloni è aumentato di quasi il 92%. Conigli e galline si sono invece attestati a un +43,8% e un +40,9%. Da registrare ancora un attacco degli industriali pastai agli agricoltori per quanto riguarda i cereali. L'Italmopa, l'associazione che rappresenta le aziende molitorie, accusa gli agricoltori di tenere il frumento nei magazzini per cercare di far ulteriormente salire il prezzo. Anche il caro greggio si fa sentire. Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, ha annunciato che presenterà la prossima settimana un memorandum per affrontare "l'emergenza del caro-petrolio". L'aumento dei prezzi rischia di rovinare anche le vacanze estive. Secondo la Coldiretti il fatto che quasi la metà degli italiani (44 per cento) non sia "mai andata a cena fuori al ristorante in pizzeria o al bar nel mese di giugno" mette in evidenza come "anche le vacanze estive siano fortemente condizionate dall'aumento dei prezzi". Infine il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha commentato il dato diffuso oggi da Confcommercio: “E' un dato molto preoccupante, siamo di fronte ad un calo della domanda interna molto forte. - ha detto la Marcegaglia - Quello della crescita - ha spiegato a margine dell'assemblea di Confindustria di Arezzo – è un grande tema e noi cercheremo di lavorare con il sindacato per andare nella direzione giusta”. Condividi