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Una "radicale inversione di rotta" da parte del Governo in materia di finanza locale viene invocata dai sindaci di Perugia e di Terni, Locchi e Raffaelli, per evitare "la paralisi amministrativa dei Comuni ed un grave peggioramento delle condizioni di vita delle comunità locali". A conclusione della riunione del direttivo di Anci Umbria, Locchi e Raffaelli, anche nelle loro qualità rispettivamente di presidenti del Consiglio delle autonomie locali e dell'Anci regionale, hanno ribadito - in una nota congiunta - che "il decreto governativo di giugno sulla finanza locale introduce ulteriori, pesanti aggravi per i comuni già colpiti da una stretta finanziaria che si protrae ormai ininterrottamente da quasi un decennio e che è arrivata ad un punto di assoluta insostenibilità". Locchi e Raffaelli criticano "i tagli alle entrate dei Comuni, i controlli contabili vessatori e lesivi dell'autonomia dei Comuni, la mancata realizzazione di riforme nel senso del federalismo fiscale come quella per il decentramento del catasto, l'incertezza relativa alla modalità di compensazione della sospensione dell'Ici, che metterà in ogni caso i Comuni di fronte ad una pesante riduzione del gettito. Si tratta - dicono i due sindaci - di tutti elementi che rischiano di tradursi in una pesante riduzione della qualità sociale dei servizi comunali e di una oggettiva riduzione, fin quasi all'amputazione, dell'autonomia dei Comuni". "In questo - è la notazione finale di Locchi e Raffaelli - il Governo di centro-destra ha mantenuto e aggravato la stessa tendenza antipolitica della marginalizzazione delle autonomie locali che aveva caratterizzato il precedente Governo di centro-sinistra". Condividi