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PERUGIA - Conferenza stampa stamani in Provincia dei gruppi consiliari di maggioranza, all’indomani della deliberazione da parte del Consiglio Provinciale, con la assenza della minoranza, della costituzione di una commissione di inchiesta di nove componenti, come previsto dal regolamento del Consiglio stesso alla voce commissioni "speciali" di inchiesta e di indagine. Una commissione che per la maggioranza ‘deve comprendere quanto accaduto, accertare i punti critici che hanno permesso i fatti contestati dalla magistratura, individuare ulteriori sistemi di controllo e trasparenza, proporre innovazioni e modifiche alle procedure degli appalti’. Un esame delle procedure che sarà ‘spietato’. Grave errore, quindi, l'uscita della minoranza al momento della votazione in Consiglio sulla costituzione della commissione che denota per la maggioranza una debolezza di fondo, atteggiamenti di basso profilo politico e mancanza totale di rispetto delle regole della democrazia e delle Istituzioni. Lazzaro Bogliari, capogruppo del Pd, ha affermato in conferenza stampa (presenti anche Luca Baldelli Prc, Stefano Ceccarelli Pdci e Giampiero Rasimelli Pd) che “l’iniziativa della commissione è stata richiesta da tutti i gruppi anche della minoranza”. La nomina dei membri è stata rinviata al prossimo Consiglio anche per dare una chance alla minoranza di rivedere la propria posizione. La proposta di commissione consiliare d'inchiesta, nel rispetto minimo delle regole della democrazia, ha lo scopo di avviare un'analisi profonda su quanto avvenuto e non comprendiamo l'atteggiamento delle forze di minoranza che tentano di speculare su quanto accaduto e irresponsabilmente tentano di boicottare l'insediamento della commissione. Un giochino facile, ma non si può giocare e non capire che quanto accaduto coinvolge tutti, con diverse responsabilità politiche, ma tutti. La volontà è comunque quella di tenere aperto il dialogo con la minoranza. La commissione proposta, nove componenti, rispetta regole ben precise e da' la possibilità a tutte le forze politiche di parteciparvi, esercitare le proprie funzioni, produrre relazioni, anche separate. Le minoranze vogliono una commissione d’inchiesta relativa alla parte politica: è riduttivo. “Noi non ci nascondiamo e non siamo contro la Bassanini – ha anche detto Fogliari -, ma vogliamo la verifica delle procedure sugli appalti per proporre correttivi e per avere trasparenza e pubblicità, nonché la rotazione dei dirigenti. Nella Commissione a 9 (si era partiti da 13 elementi, poi a 11 quindi a 9) tutti possono essere rappresentati, anche i gruppi monocratici per avere risultati. Non faremo sconti e saremo abbastanza rigidi sulla valutazione delle procedure eseguite. Deve avere una vita brevissima: non più di un mese per i primi risultati”. “Ci sentiamo offesi nella nostra dignità. L'Ente Provincia è parte lesa, come lo sono i cittadini, e sarà compito del Consiglio fare chiarezza sulle procedure e indicare percorsi a garanzia della massima trasparenza. Non possiamo perdere tempo anche per ridare fiducia alla struttura operativa della Provincia che non può subire umiliazioni per una vicenda che confidiamo si chiarisca prima possibile. L'accertamento delle responsabilità è compito della magistratura, a noi compete il rilancio dell'azione politico-amministrativa ed aprire, senza indugi, un serio confronto con quanti hanno a cuore un interesse generale da difendere. Il messaggio è quello del rispetto delle regole per valorizzare il sistema delle imprese che non può nascondersi dietro a questi mezzucci. Confidiamo in una accelerazione. Dobbiamo dare con forza risposte perché non possiamo accettare il ‘non potevate non sapere’. Confidiamo in un accordo con la minoranza nel corso del prossimo Consiglio”. “Se la minoranza non partecipa offende il ruolo che deve svolgere nell’assise consiliare. Ci vogliamo assumere la responsabilità della guida della Commissione perché ci compete. Potranno essere possibili anche due relazioni, di maggioranza e di minoranza, anche se auspico che ce ne sia una sola”. “Comunque – ha concluso Bogliari - la dignità vuole che dobbiamo andare fino in fondo, portare a conclusione il lavoro dell’Ente, che è un grosso lavoro e comporta grandi opere, lasciando qualcosa a chi viene dopo”. Per Luca Baldelli (Prc) “la minoranza sta perdendo una grande occasione: quella di riscrivere regole e paletti che fissano limiti e condizioni ottimali per la politica. Chiarire coni d’ombra e ridefinire nuove regole. E’ l’occasione per riaffermare il primato della politica e porre paletti e regole più garantiste nei confronti della correttezza delle procedure e per la buona immagine dell’Ente. Senza strumenti di controllo, era difficile per la politica capire quanto attualmente si sta presupponendo”. Per Stefano Ceccarelli (Pdci) non si vuole minimizzare. “E’ stato rilevato – ha detto Ceccarelli - un sistema strutturato per addomesticare gli appalti. Così, siamo passati da Ente virtuoso e trasparente a corrotto e colluso. Bisogna lanciare un messaggio positivo agli altri dipendenti onesti e al sistema dell’economia umbra, quella che si innova e poi si vede soffiare le commesse. Un sistema che, se verrà confermato, faremo di tutto per estirpare. Vogliamo farlo insieme alla minoranza che, spero, possa tornare sui propri passi”. Condividi