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TORINO - Una “talpa” informava in anticipo la ThyssenKrupp sulle visite della Asl che si sarebbero svolte qualche giorno dopo presso lo stabilimento torinese, per verificare l’osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro, in modo che all’arrivo degli ispettori tutto fosse a posto. La rivelazione, che ha del clamoroso, è stata fatta da alcuni operai dello stabilimento interrogati dai collaboratori del pm Raffaele Guariniello al quale è affidata l’inchiesta sull’incendio nel quale hanno perso la vita quattro lavoratori, ed altri ancora, che versano in gravissime condizioni, stanno lottando per sopravvivere. Gli inquirenti si sono naturalmente messi subito all’opera per risalire alla “gola profonda”, compito non facile perché gli stessi operai che hanno denunciato il fatto non sono stati in grado di indicare chi fosse la prima persona a raccogliere la confidenza, sanno soltanto che a loro veniva impartito poi l’ordine di verificare scrupolosamente che ogni cosa funzionasse alla perfezione. Per cercare di saperne di più in materia di controlli, gli investigatori hanno perciò deciso di svolgere accertamenti anche a Terni (dove c'e' la sede italiana della multinazionale), interrogando i dirigenti che si occupano della sicurezza nello stabilimento umbro. Intanto i sindacati torinesi Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno deciso di costituirsi parte civile nell’inchiesta, come “persone offese” perché – ha dichiarato Antonio Sansone, segretario provinciale Fim - ''Dopo i giorni della rabbia e del dolore dobbiamo passare ad azioni concrete. Ora i lavoratori hanno diritto di essere informati, in linea generale, sull'andamento delle indagini. E' un atto di giustizia''. Condividi