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La Corte di Cassazione italiana ha deliberato che è accettabile discriminare i Rom in quanto ladri. La sentenza, resa pubblica ieri, arriva nell’ambito del piano nazionale di repressione contro la comunità Rom da parte del governo di Silvio Berlusconi. La scorsa settimana il suo Ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha annunciato il progetto di prendere le impronte digitali a tutti i Rom italiani, bambini inclusi. La decisione della Corte di Cassazione, che sembra fornire supporto giudiziario alle strategie del Governo, è stata presa a marzo, ma resa nota solo ieri. I giudici hanno rovesciato la sentenza che accusava sei imputati di aver firmato un documento che richiedeva l’espulsione di zingari di Verona nel 2001. Fra gli accusati di propaganda razzista e discriminazione c’era Flavio Tosi, un membro del partito anti-immigrazione Lega Nord, poi diventato il sindaco di Verona. Un testimone ha riferito durante il processo di aver udito Tosi dire: “Gli zingari dovevano essere mandati via perché dove arrivavano c’erano furti” La Corte di Cassazione ha deciso che questo non dimostrava che Tosi fosse razzista, bensí che avesse “una profonda avversione [nei confronti dei Rom], non determinata dalla qualità di zingari delle persone discriminate ma dal fatto che tutti gli zingari erano ladri”. La sua antipatia verso di loro “non è un concetto di superiorità o odio razziale, ma un pregiudizio razziale”. I giudici hanno cancellato la sentenza di due mesi di prigione e hanno ordinato che il caso fosse riesaminato. La sentenza è stata pubblicata qualche ora prima che la polizia di Verona arrestasse 8 Rom di origine croata, accusati di aver istigato dei minori a compiere dei furti nel nord Italia. Gli arresti sono stati coordinati dal giudice che ha accusato Tosi e gli altri sette anni fa. Franco Frattini, Ministro degli Esteri, che fino all’inizio di quest’anno era il Commissario Europeo per la giustizia e i diritti umani, ha applaudito l’iniziativa delle impronte digitali, dicendo: “Queste cose sono fatte in molti altri paesi europei”. Lui e altri sostenitori del governo hanno detto che i principali beneficiari saranno i bambini Rom a rischio di essere costretti a infrangere la legge. Ma un deputato dell’opposizione, Gian Claudi Bressa, ha dichiarato che il governo stava varando misure “che assomigliano sempre più a quelle di un regime autoritario”. Domenica, si vociferava che il principale assistente di Maroni avesse imposto il silenzio ai tre commissari nominati per occuparsi di ciò che i media italiani chiamano “l’emergenza Rom.” articolo originale di John Hooper pubblicato, su The guardian il 1 Luglio 2008, in Gran Bretagna Condividi