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PERUGIA - “La Sezione di Perugia del Club Alpino Italiano partecipa al dolore dei familiari di Massimo Ledda e Claudio Moroni coinvolti nel tragico incidente sul Monte Prena avvenuto lo scorso sabato durante un’uscita organizzata da una associazione escursionistica locale estranea al CAI". Con questo comunicato si intende anche ricordare la generosità ed il grande amore per la montagna dei due soci scomparsi”. Così recita un comunicato a firma di Angelo Precetti, Presidente della Sezione di Perugia del Club Alpino Italiano, che così prosegue: “È opportuno comunque, soprattutto in circostanze come questa, riflettere sulla frequentazione della montagna e sulla conseguente necessità di osservare norme di sicurezza che preservino gli appassionati dai pericoli oggettivi che tale ambiente presenta”. “Ben vengano quindi corsi ed attività formative che preparano alla gestione più corretta a sicura delle escursioni, dalla più semplice (e mai da sottovalutare), alla più impegnativa che richiede un maggiore impegno fisico e psicologico; è giusto però ricordare che solo l’esperienza di anni di attività escursionistica nei più vari ambienti montani consente di poter valutare nella maniera migliore le situazioni di potenziale pericolo e di effettuare quindi serenamente le gite in montagna che tanto desideriamo”. “La sezione di Perugia, come del resto tutto il Club Alpino nazionale, visto anche l’imminente inizio delle ferie estive raccomanda dunque a tutti gli appassionati desiderosi di cimentarsi nelle tanto agognate escursioni sulle Alpi o sugli Appennini, in montagna comunque, di non dimenticare mai di verificare, oltre a preparazione fisica e capacità tecniche, l’equipaggiamento e soprattutto le condizioni atmosferiche del luogo prescelto. In ogni caso è sempre bene uscire con amici di provata esperienza (o con professionisti della montagna) e, in caso di dubbio, rinunciare all’escursione programmata: la montagna è, comunque, sempre li e, prima o poi, se sapremo pazientare, ci darà molteplici soddisfazioni”. “Infine l’invito di avvicinarsi con umiltà alle attività come l’escursionismo e l’alpinismo poiché, parafrasando un famoso esperto svizzero di sicurezza in montagna, ‘attento esperto perché la montagna non sa che tu sei esperto!’”. Condividi